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Gli errori della Casta e il rischio di una risposta inadeguata

Gli errori della Casta e il rischio di una risposta inadeguata

L'attacco alla classe politica non è iniziato con i populisti o con i Cinque stelle ma con gli intellettuali borghesi Gian Antonio Stella e Luigi Rizzo nel 2007 col loro celebre libro La Casta, proprio quando stava iniziando la grave crisi economica e geopolitica mondiale. Da sociologo so che un potere non viene mai attaccato nel pieno della sua forza ma solo quando è indebolito. La rivoluzione francese è avvenuta quando il re era indebitato e impotente, quella russa dopo la sconfitta da parte del Giappone e il logoramento della guerra. L'attacco alla classe politica è avvenuto quando la mondializzazione e il prevalere del mercato sullo Stato avevano drasticamente diminuito il potere dello Stato nazionale.

Prima sapevi chi comandava, chi poteva darti o negarti le cose, ora non più. Quando c'era il feudatario nel castello, gli abitanti del villaggio sapevano che era lui che comandava, poi è continuato con il re, poi in epoca moderna con il parlamento e il governo. Ma oggi lo Stato italiano non può stampare moneta, prende ordini da Bruxelles, non può indebitarsi più di tanto, non solo perché l'Europa glielo proibisce ma perché il mercato non gli compera più i suoi titoli, e quindi se lo fa gli mancherebbero i soldi per pagare i suoi dipendenti, gli ospedali, la scuola, le strade. Di qui una rivolta contro la classe politica nazionale ed europea che ha consentito la mondializzazione, la concorrenza in cui i forti schiacciano i deboli aumentando le diseguaglianze. Questa rivolta chiede uno Stato nazionale potente come prima (sovranismo), più welfare (populismo), un rapporto diretto fra il popolo e chi comanda (caudillismo).

Una proposta arretrata su problemi completamente nuovi e per di più fatta da persone che sono arrivate al potere totalmente impreparate sui problemi dove la vecchia classe politica ha fallito.

Questo vuol dire che ci sarà un interregno caotico in attesa che emerga una nuova classe politica che sappia dialogare col popolo ma sia anche molto più colta, preparata, creativa, e capace di creare istituzioni sovranazionali i capaci di fronteggiare la mondializzazione, la pirateria del mercato e gli sconvolgimenti geopolitici in atto.

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