Cultura e Spettacoli

"Mi alleno studiando sempre. La sfida con Mara sarà dura"

La regina della tv, Barbara d'Urso, oggi riparte con Domenica Live: "Ogni giorno voglio imparare qualcosa"

"Mi alleno studiando sempre. La sfida con Mara sarà dura"

«Mi chiami alle otto e un quarto, va bene? Sa che sono mattiniera...». Altre cose note di Barbara d'Urso, una delle regine della tv: l'età (61 anni), la forma eccezionale, i due figli, i molti amori chiacchierati (alcuni celebri), la napoletanità, lo stakanovismo. Ora infatti, oltre a Pomeriggio Cinque, riprende anche Domenica Live, il suo programma della domenica pomeriggio.

È pronta?

«Sono sempre pronta. Non smetto mai».

Quest'anno la battaglia, alla domenica, è con la collega Mara Venier.

«È anche una amica. Questa è la cosa che mi spaventa di più: Mara è forte, amata. Sarà molto, molto dura, anche perché parte avvantaggiata».

In che senso?

«Beh, lei parte attaccata al Tg1, senza pubblicità per un'ora e mezzo. È come partire 15 chilometri più avanti, in una gara, e senza ostacoli».

Non avrà paura.

«Certo che sì. Sono terrorizzata».

Un bel rientro dalle vacanze.

«Ma io non ho fatto un giorno di vacanza: sono stata impegnata con le riprese della Dottoressa Giò, che tornerà in autunno. Non mi sono mai fermata».

Allora è vero che è stakanovista?

«Mah, sono una a cui piace lavorare. I miei punti fermi sono i miei due figli e il lavoro: per entrambi ho una dedizione totale. Poi ci sono gli amici, tutte le sere esco... Non è che la vita possa essere solo rigori e sacrifici».

Quante ore passa in diretta alla settimana?

«Normalmente due ore al giorno, per cinque giorni, e sono dieci. Quando c'è Domenica Live altre cinque, e sono 15. E, se c'è anche il Grande Fratello, venti a settimana. Una follia, una matta».

Che cosa serve per riuscirci?

«Primo, allenamento. Poi rigore, e cognizione di quello che accade: ogni mattina mi leggo tutta la mazzetta di quotidiani e settimanali. Leggo tutto: politica, esteri, gossip. E poi devi avere la pancia, e una forma di controllo molto sviluppata. Io ce l'ho».

Controlla tutto?

«In una produzione di alto livello devi avere il controllo anche sul colore della carta igienica del bagno degli ospiti. Al sabato sera, dopo le prove, resto fino a mezzanotte e controllo tutti e ottanta i servizi del giorno dopo, con i miei autori. Che poi siamo tre persone».

Senta, ho letto che la chiamano l'aguzzina...

«Non è vero. Mi faccio chiamare Miranda: sono una che pretende moltissimo. Però non sono mai autoritaria, non faccio scenate: dò il massimo e, quindi, chiedo la stessa passione. Se uno viene per timbrare il cartellino non può andare d'accordo con me».

Ha iniziato nel '77 a Telemilano. Era giovanissima, come ha imparato?

«Più che imparare, mi sono buttata. Ho fatto tante cose. Nell'80 ho avuto un ruolo bello e importante a Domenica In fa ridere, che abbia cominciato proprio a Domenica In con Pippo Baudo. Pippo è uno che gestisce tutto, dice anche dove mettere le telecamere. Ecco, per me la scuola è stata quella lì, guardare e osservare».

E le fiction?

«Anche lì mi sono buttata. Sempre nell'80, alla sera, su Raiuno andava in onda una fiction anche se allora si chiamavano sceneggiati con Alida Valli, La casa rossa. Io ero la protagonista».

Quest'anno torna a fare anche l'attrice.

È un po' un anno vintage, per me: La dottoressa Giò dopo vent'anni, il Grande Fratello dopo 15... Bello».

Fare i reality le piace?

«Moltissimo. Mi diverto come una pazza».

Ma lei lo farebbe, un reality?

«Come concorrente? No, per carità. Non potrei. Sono rigorosa sul lavoro, ma la mia vita privata è blindatissima».

E l'ospite in una trasmissione?

«Le interviste? Vado raramente. Con tre eccezioni: sono andata da Daria Bignardi, che me lo chiedeva da quattro anni; da Silvia Toffanin e Piero Chiambretti. Sono tutti miei amici, è stato bellissimo».

Solo queste tre eccezioni?

«Solo queste. Forse forse - un giorno andrò da Maurizio Costanzo, se ci sarà la possibilità».

Chi vorrebbe in un suo programma?

«Beh, Salvini ha chiesto: Quando inizia la D'Urso? Che voglio andare. Quindi oggi lo aspetto».

Che cosa vuole chiedergli?

«Eh, chissà. Vediamo... Matteo frequenta i miei programmi da dieci anni, lo conosco molto bene. Come la maggior parte dei politici».

Perché vogliono venire tutti da lei?

«Perché Domenica Live è la trasmissione politica più popolare che esista. Tutti gli spazi o i talk di politica che abbiamo fatto hanno sempre avuto ascolti altissimi. I politici si fidano, e vengono. Poi guardi che fare politica in modo popolare, alla domenica pomeriggio, non è facile».

Come si fa?

«Cerco di mettere l'ospite a proprio agio, in modo da aprirgli la cerniera dell'anima: magari con domande antipatiche, che però non si accorge siano tali. Poi ho avuto la fortuna di intervistare tutti: Pannella, la Bonino, Casini, la Boldrini...».

L'emozione maggiore?

«Ognuno ha il proprio fascino. La Bonino ovviamente e Pannella, un combattente. La prima volta di Matteo Renzi. E poi lo stesso Berlusconi, che conosco da quando ho 19 anni perché ho lavorato tanto a Telemilano, ogni volta che viene da me ha una energia diversa: è entusiasmante, è un highlander come me».

Ha una popolarità enorme.

«Obiettivamente sì».

Com'è? Scoccia?

«Una figata. Mi fermano ovunque, tantissimi giovani, ragazze, persone che non ti aspetti, dalla commessa a quella della Milano bene, dall'avvocato famoso al prof della Sapienza».

Un ospite che sogna?

«Tanti. Il Dalai Lama. Papa Francesco. Marina Berlusconi, una donna e imprenditrice con gli attributi, che ama moltissimo la propria famiglia».

A proposito di famiglia, i suoi due figli...

«Non posso parlarne. Proibito».

Che madre è?

«Molto orgogliosa. Ma non ne parlo. Poi tutti scrivono...».

Su di lei scrivono di tutto. Le dà fastidio?

«Ma no. La maggior parte delle cose sono scritte per guadagnare clic sui siti. Anche cose vergognose».

Da piccola sognava la tv?

«Sognavo di fare la ballerina: ho iniziato a studiare danza classica a cinque anni. Però ho avuto una infanzia particolare, in cui non c'era molto spazio mentale per sognare».

Sua madre è morta quando lei aveva 11 anni.

«Sì. È stata malata per quattro anni: in quei momenti, il cervello prende un'altra strada».

Quando lasciò Napoli per Milano?

«A diciotto anni. Mio padre disse che per lui ero morta. E per quattro anni fu così: per lui ero morta».

Come ha fatto?

«È stata tosta. Sono andata via di casa con diecimila lire, ho lasciato una vita agiata per inseguire un percorso da sola... È stato complicato, però son qua. Eccome se son qua.

È innamorata? Si può chiedere?

«Nooo. Si può chiedere ma no, non sono innamorata».

Si dice che abbia avuto molti amori.

«Diciamo che, in base all'età che ho, ho avuto alcuni amori, persone importanti o no, non mi ricordo. Legami lunghi: 11 anni col padre dei miei figli, un altro matrimonio di sette anni, un altro fidanzamento di cinque».

Guarda la televisione?

«No. Non ho tempo. Quando finisco in tv, alla sera esco».

Fra le colleghe chi le piace?

«Maria De Filippi e Silvia Toffanin: siamo completamente diverse, e complementari».

E fra i colleghi?

«Carlo Conti. Mi piace Gerry Scotti, mi diverte Paolo Bonolis. E amavo Fabrizio Frizzi: era il numero uno».

Ha rimpianti?

«No. Ma sono così giovane, ho un sacco di tempo».

C'è qualcosa che vorrebbe fare?

«Fra un po' di anni vorrei condurre Sanremo. È un coronamento, per chi fa il mio lavoro».

Non pensa mai di lasciare la tv?

«No, non ci penso proprio per niente. E poi ormai qui a Mediaset faccio parte dei muri...».

È pentita di qualcosa?

«No, sinceramente no. Qualunque cosa abbia fatto, ho imparato.

Se uno fosse sempre contento non migliorerebbe mai».

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