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Scoperta misteriosa tana di squali

I biologi marini della Stanford University e del Monterey Bay Acquarium hanno monitorato alcuni squali bianchi che scomparivano in una zona del Pacifico ritenuta vuota: in realtà, ospita numerose specie marine

Scoperta misteriosa tana di squali

Gli squali bianchi, i predatori più temuti, fino a oggi hanno conservato un segreto particolare: un'area del Pacifico centrale tra le coste della California e del Messico. Fino a oggi si credeva che questa zona fosse sterile, ma dalle nuove ricerche è emerso come sia ricca di vita. Alcuni biologi della Stanford University e del Monterey Bay Acquarium hanno iniziato a etichettare gli squali bianchi poco più di un decennio fa, notando come si dirigessero annualmente verso un'area apparentemente vuota, nota come l'acqua di mezzo.

L'area, che gli scienziati hanno ribattezzato come il "café degli squali", abbonda di specie quali calamari, meduse ed esemplari che vivono nelle acque profonde, come i pesci lanterna bioluminescenti e il piccolo fitoplancton. Anche il comportamento degli squali è apparso strano: infatti, i ricercatori hanno notato che i maschi si immergevano fino a 140 volte al giorno. Le femmine, al contrario, si tuffavano in profondità maggiore durante il giorno e minore nelle ore notturne. Inoltre, si è potuto notare come gli squali usavano calde correnti circolari per scendere verso l'acqua fredda, indicando quindi la ricerca delle prede. Lo ha confermato uno dei ricercatori dell'Aquarium, Salvador Jorgensen, a SF Gate:"O stanno mangiando qualcosa di diverso o questo è collegato in qualche modo al loro accoppiamento. È la più grande migrazione di animali sulla Terra, una migrazione verticale sincronizzata con il ciclo di luce. Durante il giorno si dirigono verso il basso dove c'è luce e di notte si avvicinano alla superficie, verso acque più calde e più produttive, sotto la copertura dell'oscurità".

Gli squali, come si è visto, lasciano quello spazio in estate e ritornano sulle coste. Grazie a questi vuoti di acque profonde, gli scienziati hanno imparato molto su come gli animali si siano adattati alle condizioni estreme. Gli stessi cuccioli hanno sviluppato organi luminosi chiamati fotofori, che permettono loro di mimetizzarsi.

Infine, i biologi affermano che studiando a fondo la zona si potrebbero fare scoperte biomediche e potrebbero essere fornite indicazioni su come affrontare il cambiamento climatico.

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