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Al Gran premio Nuvolari sfila la storia dell'auto

Gara di regolarità: 1.000 km. Ragaini (Banca Generali): «I veicoli storici salgono di valore»

Valerio Boni

Mantova Tazio Nuvolari, mantovano di Casteldario, scomparso l'11 agosto di 65 anni fa, una volta l'anno rinasce virtualmente per prendere parte al Gran Premio a lui dedicato, al volante della Maserati 6C 34 numero 1 che risulta regolarmente iscritta a una delle più importanti gare di regolarità che si corrono in Italia: tre tappe con partenza e arrivo a Mantova, passando da Romagna, Umbria, Toscana e Marche, per un totale di circa 1.000 chilometri Una manifestazione nata nel 1954 per celebrare il pilota, che si è corsa in quattro edizioni come gara di velocità, e oggi è alla 28ª edizione con la formula della regolarità, esattamente come la Mille Miglia. Un evento affascinante, capace di appassionare chi accorre per vedere la spettacolare partenza, in piazza Sordello, a Mantova, e di coinvolgere gli abitanti dei piccoli borghi e villaggi attraversati dalla carovana di 300 auto costruite tra il 1919 e il 1972, molte delle quali di grande prestigio e valore.

Uno degli elementi che decretano il successo del Gran Premio Nuvolari è proprio nella varietà di auto iscritte. All'edizione 2018, vinta da Giovanni Moceri e Daniele Bonetti su Fiat 508 C del '39, hanno partecipato le rappresentanti di 43 Case: così, a fianco di pezzi esclusivi come le Bugatti, le Aston Martin, le Ferrari e le Bentley, sono state schierate vetture rimaste a lungo nei garage, come le Lancia Aurelia e Fiat 1100 e 125, perfino le popolarissime 600. Veder transitare gli equipaggi è come assistere a un film sulla storia dell'auto.

Ci siamo cimentati al volante della Jaguar XK120 classe '52 schierata da Banca Generali con il numero di gara 116. Un'elegante cabrio con un motore a 6 cilindri in linea. Prendere parte a una competizione, anche se di regolarità e non di velocità pura, proietta indietro nel tempo, quando le gare si correvano su strade secondarie a medie incredibili. Oggi le andature folli hanno lasciato il posto alla formula fatta di controlli orari e da prove speciali da effettuare a tempi o velocità imposti, con penalità assegnate per ogni centesimo di secondo in anticipo o ritardo. Per tutti, comunque, c'è la possibilità di gustare una guida d'altri tempi, accompagnata dal calore del pubblico schierato ai lati delle strade.

Terminata la prima giornata, abbiamo ceduto il volante ad Andrea Ragaini, vicedirettore generale di Banca Generali, da anni partner dell'evento avendo identificato nelle auto d'epoca un mercato che non risente della crisi.

«È un settore che negli ultimi anni cresce a tripla cifra l'analisi di Ragaini : dal 2007 il valore dei veicoli storici è salito del 192%. Ed è una passione allo stesso tempo strumento di investimento alternativo con rendimenti sempre più interessanti.

Le vetture oltre il milione di euro rappresentano solo il 2% del mercato e aprono ampi spazi per gli investimenti su modelli più economici e recenti che promettono di aumentare il loro valore nel tempo».

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