Cronaca locale

Ecco i milanesi alla Biennale 2018

Da Fedele a Manca, quanti (nostri) maestri al festival di Venezia

Luca Pavanel

Il conto alla rovescia è iniziato: s'avvicina l'ora della Biennale musica 2018, in quel di Venezia (dal 28 settembre al 7 ottobre), ovvero il festival internazionale di contemporanea per antonomasia. Una partenza con la versione integrale dell'ultimo lavoro di Frank Zappa «The Yellow Shark». Anche Milano, pure stavolta esprimerà i «suoi» musicisti, se non proprio nati qui, comunque legati alla città. A partire dal compositore Ivan Fedele, dal 2012 direttore artistico della manifestazione. Il maestro nella metropoli si è laureato in Filosofia all'Università degli Studi, ha studiato con personaggi di spicco come il pianista Bruno Canino, che è stato docente al Verdi, e composizione coi milanesi Azio Corghi e Renato Dionisi. «La musica contemporanea è stata ed è la mia vita ha detto Fedele a Master X Sono entrato in contatto quando avevo soltanto undici anni».

Ma ecco l'album da sfogliare dei compositori-ospiti della rassegna (con relativi recital) legati al capoluogo lombardo. Il primo è Giorgio Netti, autore del concerto per solo contrabbasso che verrà eseguito da Dario Calderone: due pezzi titolati «u, I rito» (2015) prima italiana e «r, Il rito» (2018) prima assoluta, alle ore 20 del 30 settembre all'Arsenale della Serenissima. Un altro autore «nostro».

Ecco dunque una «vecchia» conoscenza dell'ambiente milanese, si tratta di Gabriele Manca, anche lui allievo di Canino per il piano e per composizione di Giacomo Manzoni; molto legato al Conservatorio cittadino dove si è diplomato e ancora oggi insegna composizione. Il 7 ottobre dalle 16, presso Cà Giustinian, nel programma del «Quartetto Untref» pure un suo lavoro: «Tenemos miedo, en el fondo», una prima assoluta commissionata dalla Biennale stessa. Il brano «rende omaggio all'America come seducente simbolo della paura che ha creato grandi miti, dello stupore, dell'immensità senza confini e di una bellezza implacabile», spiegano le note. E ancora Elisa Corpolongo, per studi legata alla città meneghina. Il titolo del suo progetto è «Trìstrofa», un lavoro con la librettista Ilaria Diotallevi. Prima assoluta che verrà proposta sempre domenica 7 alle 19 al Teatro Piccolo Arsenale. Infine l'ultimo della serie, certamente non per importanza: Luigi Manfrin, ex allievo del Verdi.

Il suo brano «Loo(p)cy» sarà al veneziano Teatro delle Tese nel programma di «Giacomo Baldelli, chitarra elettrica». Buona musica (contemporanea), buon viaggio!

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