Cronache

Migranti, 8 condanne a Imperia per la banda dei passeur "disumani"

Gente spudorata che, secondo la magistratura, pur di ottimizzare il numero di viaggi - per non dare troppo nell’occhio - guadagnando, però, cifre sempre più consistenti, non esitava, ad esempio, a nascondere quarantuno migranti dentro un tir chiuso con il lucchetto, senza ossigeno.

Migranti, 8 condanne a Imperia per la banda dei passeur "disumani"

Trasportavano frotte di migranti dall’Italia alla Francia, con itinerari, che nella loro versione completa potevano costare tra i 500 e i 1.000 euro. Gente spudorata che, secondo la magistratura, pur di ottimizzare il numero di viaggi - per non dare troppo nell’occhio - guadagnando, però, cifre sempre più consistenti, non esitava, ad esempio, a nascondere quarantuno migranti dentro un tir chiuso con il lucchetto, senza ossigeno. Come accaduto a Ventimiglia.

Trafficanti di clandestini, insomma, nei confronti dei quali, in alcuni casi, è stato contestato il “trattamento disumano”. L’operazione è scattata nel gennaio del 2017. Otto i passeur di diverse nazionalità - soprattutto albanesi, ma anche africani e un iraniano - che oggi sono stati condannati in primo grado, in tribunale a Imperia, dal gup Paolo Luppi, per quanto riguarda il filone imperiese dell’indagine, inizialmente coordinata dalla Procura di Milano.

Di seguito le condanne: Esmatollah Jafari 4 anni e 4 mesi; Frederik Bixi 4 anni e 4 mesi; Redon Shametaj 4 anni; Emra Tahna Mohamad 4 anni; Gazmin Ismailaj 3 anni e 8 mesi; Edmond Bylibi Bayala 3 anni e 8 mesi; Neri Shametaj 3 anni e 8 mesi; Alidini Misin 2 anni e 6 mesi.

Trentaquattro furono, in totale, le ordinanze di custodia cautelare per traffico di migranti, a carico di altrettanti stranieri accusati di avere organizzato viaggi "del dolore" dalla Sicilia al confine francese passando per Milano che era la base logistica.

Itinerari che, nella loro versione 'completa' potevano costare fino a mille euro, ai quali va aggiunto il denaro che queste persone pagavano per muoversi dal loro paese d’origine.

Commenti