Economia

Elkann: faremo la 500 "green" in Italia

La promessa del presidente Fca. Ma Mirafiori e Pomigliano minacciano lo scontro

Elkann: faremo la 500 "green" in Italia

«Fca intende lanciare una famiglia di 500 verde che sarà progettata e prodotta in Italia». La precisazione, importante e attesa dopo il piano al 2022 presentato l'1 giugno a Balocco, arriva dal presidente John Elkann, alla festa della Federazione dei cavalieri del lavoro svoltasi a Torino. «Intendiamo lanciare una famiglia di 500 verde - ha aggiunto - che sia rispettosa dell'ambiente, con motori ibridi ed elettrici». L'intervento di Elkann, che ha parlato anche dell'impegno del gruppo sul fronte della guida autonoma, arriva in un momento molto delicato.

I sindacati, infatti, sollecitano chiarezza sul futuro degli impianti nel Paese. E per l'ad Mike Manley, come per il nuovo responsabile del mercato europeo (sul nome di Pietro Gorlier manca solo l'ufficialità, prevista all'inizio della settimana) si preannuncia un autunno caldo. I nodi da sciogliere sono quelli industriali e contrattuali. Il piano di sviluppo al 2022 del gruppo, illustrato dallo scomparso Sergio Marchionne, dallo stesso Manley e dal cfo Richard Palmer, deve tramutarsi in fatti concreti. I sindacati, in proposito e come previsto, iniziano a manifestare nervosismo.

Di fatto, concluse le commemorazioni di Marchionne e una volta nominato Gorlier a capo dell'Emea (Europa, Africa e Medio Oriente) dovranno arrivare le prime risposte, anche alla luce del recente nuovo ricorso alla cassa integrazione nei vari stabilimenti, compresi quelli dai quali escono i motori. «Pomigliano e Mirafiori sono i casi da affrontare subito - afferma Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl - facendo chiarezza sugli investimenti. Per lo stabilimento campano gli ammortizzatori sono limitati e per quello torinese esauriti. Non c'è più tempo. La vera sfida che attende i nuovi vertici di Fca è proprio quella sui tempi di attuazione dei progetti annunciati. Abbiamo chiesto un incontro urgente con l'ad Manley e con il futuro responsabile del mercato europeo».

Uliano alza quindi il tiro: «Se non avremo risposte entro ottobre sarà inevitabile una situazione di scontro tra sindacati e azienda».

Sempre in ottobre, poi, le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto di Fca e Cnh Industrial presenteranno le richieste per il rinnovo del contratto collettivo in scadenza il 31 dicembre prossimo e riguardante 80mila persone. Tra applicazione del piano industriale e trattative per il nuovo contratto, per Manley e il suo nuovo team sarà un battesimo di fuoco. In Italia, dove è nata quella Fiat che è riuscita a scalare - salvandola - la Chrysler, a differenza degli Stati Uniti il confronto avviene infatti con più sigle sindacali senza dimenticare gli oppositori, per partito preso, di Fiom e Cobas. L'Italia, per Manley, è una realtà burocratica e complicata tutta da scoprire.

Al Salone mondiale (ormai solo sulla carta, viste le tante defezioni) di Parigi, in programma dalla prossima settimana, tra i grandi assenti ci sarà anche Fca, rappresentata solo da Maserati. Sarà interessante vedere chi, sullo stand, farà gli onori di casa, visto che tra domani e martedì si dovrebbe sapere, oltre a Gorlier capo dell'Emea, se l'ingegnere tedesco Harald Wester sarà rimesso al volante proprio del Tridente. A Parigi il gruppo Agnelli sarà rappresentato anche da Ferrari, controllata da Exor, con le sue «barchette» Monza Sp1 e Sp2 presentate in anteprima al Capital markets day svoltosi a Maranello. Per Louis Casey Camilleri, neo ad del Cavallino rampante, il primo appuntamento pubblico con un Salone dell'automobile avverrà però in un'altra occasione.

Sia lui sia il vicepresidente Piero Ferrari non interverranno al lancio mondiale dei due nuovi bolidi. A rispondere alle curiosità dei giornalisti provvederanno Enrico Galliera, direttore commerciale e marketing, il responsabile tecnico Michael Hugo Leiters e il direttore del Centro stile, Flavio Manzoni.

Dopo Moody's (outlook da stabile a positivo), infine, su Fca si è pronunciata anche Dbrs: rating a BB (high) da BB (low), con prospettive stabili.

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