Cronaca locale

Mese di musica in Duomo Tra i big c'è pure Uto Ughi

Al via giovedì: un omaggio al '900 per festeggiare ottanta anni con l'organo. Alla tastiera Vianelli

Luca Pavanel

Ci sono centinaia di ragioni per amare il mondo della musica, tante quante le canne d'organo del Duomo di Milano. Già, la cattedrale e le sue meraviglie sonore. Proprio qui giovedì partirà la quinta edizione del «Mese della Musica» promossa dalla Veneranda Fabbrica - che è lo storico ente preposto alla conservazione e valorizzazione della Cattedrale milanese istituito nel 1387 da Gian Galeazzo Visconti -; l'iniziativa conta sul patrocinio dell'Arcidiocesi. Un evento che tradotto in numeri fa: sei concerti per «percorrere un sentiero che parte dal Quattrocento» e finisce dritto dritto nel secolo Ventesimo. Non soltanto in Duomo però.

Nell'itinerario cultural-musicale, infatti, verranno coinvolti altri luoghi come la chiesa di San Gottardo in Corte. E ancora, per quanto riguarda i recital e i suoi protagonisti: tra quelli clou il violinista Uto Ughi. Star a parte, stavolta c'è pure un «compleanno» in vista, ovvero l'80esima candelina da spegnere per l'organo del tempio che risulta essere il più grande d'Italia (conta 15.800 canne). Ai suoi suoni, per la gioia e le emozioni che si possono trovare nel genere sacro, nelle navate si aggiungono le voci dei pueri cantores (i cori di voci bianche che tradizionalmente accompagnano con il canto la liturgia nella Chiesa cattolica, nrd). Ma vediamo più da vicino alcuni passi del programma.

Il primo appuntamento della rassegna è dedicato allo strumento Re delle «toccate» e dei «pedali» armonici proprio il 4. Alle tastiere Emanuele Carlo Vianelli, organista titolare. La sua scaletta è un omaggio al Novecento con pagine di Marco Enrico Bossi, Costante Adolfo Bossi, Arnaldo Galliera, Luigi Picchi e Bonaventura Somma. Occasione a beneficio pure di chi pensa ai «brani da chiesa» come a un qualcosa di monolitico del passato. Non solo Bach & Co. compresi i nipotini-maestri di contrappunto e fuga, la produzione è continuata nei secoli, fino a oggi. E gli autori non mancano di certo. Altri giorni, altre pagine da ascoltare.

Spettacolare e virtuosistico si annuncia l'appuntamento del 9 ottobre con una della star del violino italiano Uto Ughi, con i Filarmonici di Roma. Un personaggio, lo si ricorda anche nel suo emozionante omaggio alla «Sacra Sindone»: lui e la compagine eseguiranno la Sonata terza in Do di Rossini, la Ciaccona in sol di Tomaso Antonio Vitali, il Concerto n.5 K 219 per violino e orchestra in La di Mozart; e ancora: il Preludio e Allegro nello stile di Gaetano Pugnani di Fran Kreisler, Havanaise in mi op.83 e Introduction et Rondò capriccioso op.28 di Saint Saens; e, per chiudere, la Polonaise n.1 in Re di Wieniawski. Sabato 20 ottobre alle ore 19 il Concerto della Cappella Musicale in occasione della canonizzazione del Beato Paolo VI: musiche dal '400 in poi, dirige Don Claudio Burgio, un evento particolarmente carico di significati e atteso. E si passa al 23 è la volta dell'Ensemble da camera No-Mus diretta da Stefano Seghedoni; musiche del Novecento italiano con autori che vanno da Mascagni e Respighi e non solo, autori che si dedicarono al sacro.

Poi novembre: l'8 nella chiesa di San Gottardo in Corte la Cappella Musicale renderà omaggio a monsignor Luciano Migliavacca (1919-2013), che è stato anche a lungo maestro di cappella del Duomo, e alla sua corposa produzione musicale; ha scritto più di settanta pezzi tra messe e mottetti soprattutto su testi della liturgia ambrosiana, magnificat, salmi, cantate e canti ricreativi per ragazzi; e, per chiudere, il 16 l'integrale de La Nativité du Seigneur di Olivier Messiaen col secondo organista in Duomo, Alessandro La Ciacera.

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