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La sbornia Champions delle Fantastiche 4. Però in Italia è il caos

L'ultima volta nel 2005. Ma la nazionale vacilla, la Figc è senza n°1, i campionati finiscono in aula

La sbornia Champions delle Fantastiche 4. Però in Italia è il caos

La Nazionale fatica a risollevarsi, due dei tre campionati professionistici hanno vissuto più giorni nei tribunali che sul campo, la Federazione non ha ancora un presidente (almeno fino al 22 ottobre, salvo clamorosi ribaltoni). Ecco che il segnale arrivato dalle nostre squadre in Champions non può che far tirare su il morale del nostro pallone un po' sgonfio. Anche senza l'apporto dell'asso più splendente (Cristiano Ronaldo) è arrivato un poker di vittorie in quattro gare nel secondo turno della Coppa europea più importante, evento che non accadeva dal novembre 2005: allora a firmare l'en plein nella quinta giornata della fase a gironi furono la Juve di Capello del pre-Calciopoli (1-0 al Bruges), l'Inter tutta straniera di Mancini che provocò l'indignazione della Lega Nord (4-0 all'Artmedia Bratislava), il Milan ancora ferito dal ko di Istanbul nella finale di 6 mesi prima che tornava sul luogo infausto infliggendo un 4-0 al Fenerbahce, la sorprendente Udinese di Cosmi (2-1 al Panathinaikos).

Sono passati tredici anni e non sempre, in questo lasso di tempo, abbiamo avuto una così larga partecipazione nel trofeo continentale. All'epoca l'Italia del ct Lippi stava costruendo le basi per il titolo mondiale e la Champions era già proiettata nell'era moderna tra l'eco planetaria e un ricco montepremi. Curioso però che anche allora le italiane segnarono undici gol e ne subirono uno. I marcatori nel 2005 erano i vari Del Piero, Shevchenko (con una quaterna storica), Adriano (tripletta), Figo, perfino il già scudettato francese Candela e lo Iaquinta eroe per caso dei giorni azzurri di gloria in Germania. Oggi ci sono i tris di Dybala e Dzeko, le stoccate vincenti di Insigne, Nainggolan e Icardi, i gol del futuro di Ünder e del figlio d'arte Justin Kluivert e il livello medio dei nostri avversari è un po' più alto.

Intanto nell'ultimo turno nessuna nazione ha fatto meglio di noi, così l'Italia si è tolta anche lo sfizio di sorpassare gli inglesi nel ranking anche se di qualche decimo di punto (67,440 contro 67,177) - decisivo in questo senso il successo del Napoli sul Liverpool, con la lezione tattica di Ancelotti al Klopp vicecampione d'Europa -. Un evento del genere non si verificava addirittura dal 2003. Eppure oggi non mancano i gol «nobili»: Messi ne ha già segnati cinque, Neymar ha siglato una tripletta, e poi due reti per i campioni del mondo Griezmann, Mbappé e Pogba. Forse le italiane sembrano più agganciate rispetto al passato al livello eccelso della competizione, forse c'è il calo di alcune grandi d'Europa. Sta di fatto che viaggiamo con la quinta inserita: Juve e Inter sono due delle cinque squadre a punteggio pieno, il Napoli comanda il girone «della morte», la Roma sarebbe qualificata nonostante il rovescio di Madrid. Nessuno dei nostri club si può ritenere una meteora: non certo la Juve che punta alla vittoria dopo due finali perse negli ultimi 4 anni; il Napoli si è fermato agli ottavi con Sarri ma ha in panchina l'uomo della Coppa; la Roma ha raggiunto la semifinale nell'ultima edizione; l'Inter vuole rinverdire i fasti del passato. La strada è tracciata, nel 2005 il Milan si fermò in semifinale, le altre (tranne l'Udinese) ai quarti.

Per ora si guarda al primo step: tutte agli ottavi, risultato mai ottenuto da quando (stagione 2003-04) c'è la nuova formula dell'eliminazione diretta.

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