Cronaca locale

Gambizzato mentre rientrava dal lavoro, a Brusciano si continua a sparare

Un 37enne è rimasto ferito a Brusciano, in provincia di Napoli. Ancora da chiarire il movente. Solo la settima scorsa in città c'erano state delle "stese" e venerdì scorso un 17enne era rimasto ferito nel vicino comune di Mariglianella

Gambizzato mentre rientrava dal lavoro, a Brusciano si continua a sparare

Stava rientrando a casa dal lavoro quando è stato affiancato da uno scooter con due soggetti a bordo. Poi quel colpo di pistola, l’unico, sparato contro la gamba. Così un 37enne nella serata di martedì è rimasto ferito a Brusciano (Napoli) in un agguato dai contorni ancora poco chiari. La vittima si trovava sulla sua moto, tornava dal limitrofo comune di Pomigliano d’Arco, dove gestisce un piccolo negozio. Mancavano poche centinaia di metri per arrivare a casa quando è stato sorpreso dai sicari. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, intervenuti sul posto per i rilievi, la vittima non si è fermata subito, ha continuato a percorrere altri duecento metri circa, per poi arrestare la sua corsa nei pressi di una rotonda. Un’ambulanza del 118 ha poi condotto il ferito al pronto soccorso del vicino ospedale di Nola. Le sue condizioni non sono gravi.

Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti non c’è la rapina, perché al 37enne non sarebbe stata avanzata alcuna richiesta di denaro. La dinamica dei fatti fa pensare a un avvertimento, ma la vittima - che ha qualche piccolo precedente penale, ma non è considerato un elemento di spicco della criminalità organizzata - ha escluso di aver ricevuto minacce. Gli investigatori per ora ritengono che non ci siano elementi per supporre che l’episodio sia riconducibile alla faida di camorra in atto a Brusciano, quella guerra tra clan che si ritiene che venerdì scorso, intorno alle 23,30, nel vicino comune di Mariglianella abbia lasciato a terra un ragazzo di 17 anni con una ferita d’arma da fuoco. E che due giorni prima aveva fatto registrare degli spari in aria (le cosiddette “stese”) in tre diverse zone di Brusciano: dieci botte quelle che sarebbero state sentite, ma nessuna traccia è stata rinvenuta perché, secondo quanto si è appreso, qualcuno avrebbe provveduto a raccogliere i bossoli. Una pratica, quella di far sparire i bossoli, che sembra sia diventata usuale, dopo ogni sparatoria.

La comunità bruscianese vive ormai nella paura da un paio di anni, da quando è iniziata la guerra tra diverse fazioni malavitose che si contendono gli affari criminali sul territorio. Il lavoro dei carabinieri ha portato in carcere elementi di spicco del clan Rega, e prosegue ancora strenuamente, ma lo scontro non si placa. In questi due anni sono rimasti feriti per errore un anziano e un bambino di 9 anni, delle bombe sono esplose anche nel centro cittadino, le pistole hanno fumato davanti alla folla e ad ogni ora del giorno.

Non c’è scappato il morto, nonostante non passi una settimana che il “ferro” non si faccia sentire, ma Brusciano vive ormai nel terrore.

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