Cronache

Foggia, il video dell'arresto del gambiano. Ammanettato all'auto della polizia

Non si placano le polemiche per l'arresto di Omar Jallow, il gambiano arrestato per aver aggredito alcuni poliziotti. Le versioni del Sap e quella dei migranti non coincidono. Il comitato Campagne in lotta denuncia: "E' stato trascinato per metri in manette"

Foggia, il video dell'arresto del gambiano. Ammanettato all'auto della polizia

C'è un video che gira in rete che fa molto discutere. Si vede un uomo ammanettato alla ruota di una macchibna della polizia, con un braccio che sanguina. Accanto un poliziotto visibilmente affaticato e con la divisa sporca di fango. Diversi migranti protestano a gran voce: "Lasciatelo stare, non è un animale". Si tratta dell'arresto di un 26enne del Gambia, Omar Jallow, avvenuto qualche giorno fa (5 ottobre). Il Sap (Sindacato autonomo di polizia) ha denunciato che per impedire l'arresto del gambiano circa 50 migranti avrebbero aggredito ripetutamente due agenti, costringendoli a medicarsi in ospedale (15 e 30 giorni di prognosi). Ma perché era scattato l'arresto? Nel corso di un servizio anticaporalato e contro l'immigrazione clandestina nelle campagne di Borgo Mezzanone, vicino Foggia, agenti di una pattuglia della Polizia Stradale del distaccamento di Cerignola, prima hanno ordinato l'alt a un'automobile che procedeva a forte velocità. Ma il conducente, poi identificato quale cittadino gambiano, ha tentato di investirli ed è fuggito. La pattuglia ha inseguito la vettura, che ha speronato l'auto di servizio. Dopo una fuga la corsa del cittadino africano è terminata in prossimità di un insediamento abusivo, popolato da molti migranti, vicino al Centro accoglienza richiedenti asilo di Borgo Mezzanone. Scesi dall'auto i due agenti, dopo aver inseguito a piedi l'extracomunitario, lo hanno bloccato con grande difficoltà non solo per la sua violenta resistenza ma anche, per l'intervento di numerosi stranieri che hanno aggredito i due poliziotti. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, intanto ha fatto sapere che al gambiano è stato negato l'asilo politico che aveva richiesto: "Quel richiedente asilo, che a Foggia ha aggredito due poliziotti, rischiando diinvestirli con la macchina, grazie al nuovo decreto, viene preso, viene mandato in un centro per rimpatri e viene rispedito al suo paese, perché non c’è futuro in Italia per chi aggredisce i poliziotti e i carabinieri. È un piccolo esempio ma tanti piccoli esempi fanno un paese orgoglioso".

Un comitato contesta la versione: "Nessuna aggressione"

Nessuna aggressione ai due agenti sarebbe avvenuta sulla pista adiacente al Cara di Borgo Mezzanone. A dirlo è il "Comitato lavoratori delle campagne - Rete Campagne in lotta", che ha diffuso anche un video di circa cinque minuti sull’episodio. "Secondo il Sap, le esternazioni di Salvini e della Lega, e tutti i media - si legge nel comunicato diffuso su Facebook - venerdì scorso sulla pista adiacente al Cara di Borgo Mezzanone una cinquantina di persone hanno accerchiato due poliziotti impegnati ad inseguire un ragazzo, anche lui residente nella baraccopoli, 'colpendoli ripetutamente con calci, pugni e oggetti contundenti'. Ovviamente i soliti sciacalli, ministro dell'Interno in testa, non hanno esitato a cavalcare la notizia per invocare espulsioni immediate e proseguire nella campagna di criminalizzazione degli immigrati che li contraddistingue da sempre. Repubblica, per parte sua, agita inspiegabilmente lo spauracchio del caporalato, da tempo ormai un passepartout del giornalismo sensazionalista per fomentare bassi istinti e incrementare le vendite e gli accessi. Peccato, però, che questa comoda versione sia smentita non soltanto dalle testimonianze dei presenti, ma dai numerosi video che questi hanno avuto la prontezza di girare durante la concitata fase dell'arresto. Ve ne proponiamo uno, che dimostra come non ci sia stata alcuna “vile aggressione”, ma semplicemente un tentativo di scongiurare l'arresto brutale di una persona trascinata per diversi metri, mentre era già ammanettata, e poi legata alla ruota posteriore della volante della Polizia. I presenti protestano animatamente contro il trattamento inflitto all'arrestato, urlando “non è un animale!”, ma a parte cercare di strapparlo dalle grinfie degli agenti non azzardano altro. Se poi gli agenti sono rimasti feriti, come sostengono le prognosi, diversi testimoni affermano che questo sia stata la conseguenza di un incidente avvenuto successivamente alla ripartenza della volante, che correva a folle velocità per allontanarsi dalla pista.

Contro chi pensa che la legge abbia sempre ragione, e che gli immigrati, specialmente se vivono nei ghetti, siano tutti pericolosi criminali, noi stiamo dalla parte di chi subisce le ingiustizie della legge e del suo braccio armato, tutti i giorni".

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