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Milano, buona la prima col Buducnost in Eurolega

Oscar Eleni

Il buongiorno del mattino per l'euro Armani che sul ponte del millennio di Podgorica trova la sua coorte di classe e si prende la prima di un torneo lungo e difficile battendo il Buducnost 82-71.

Certo devi volere molto bene a questa squadra milanese per non maledirla quando da padrona assoluta della partita (22-11 in 10' tenendo gli avversari al 20%) è riuscita a scatenare il mondo attorno alla sfida, i famosi barbari, si chiamano così i tifosi del calcio e del basket del squadra più famosa del Montenegro. Per fortuna alla fine dopo aver rivisto il Podgorica tornare per due volte a 3 punti nel terzo e nell'ultimo quarto, la palla è passata in mano ai professori: il chirurgo Micov (15 punti), che in quell'arena ci ha giocato 4 anni, il Mike James a più dimensioni, splendido in avvio, altruista, poi decisivo con i suoi 13 punti. Milano si gode il viaggio, a patto che si penta di aver lasciato ben 18 rimbalzi offensivi alla squadra di Flastaff Dzikic, il serbo che dal 2005 al 2007 è stato assistente a Minnesota, primo europeo, a non aver creduto fino in fondo nel primo piano di battaglia con gli uomini che sono arrivati dalla panchina e tutti, a parte Kuzminskas (12) e il primo Della Valle (8), hanno rubato tempo e gioco. Bene invece la rotazione dei due centri, Tarzewski come roccia e Gudaitis come ricamatore (11 punti con i liberi finali che hanno tolto l'angoscia dopo che Clark (22 punti dopo un inizio agghiacciante 0 su 9) a 2'38 dal gong, anche se le castagne dal fuoco che ormai bruciava la nuova divisa in nero dei campioni d'Italia le aveva tolte il solito Micov, re del bosco e della riviera, maestro sul piede perno con mani dorate.

Tutto è finito bene e serviva a Milano che col suo charter ha raggiunto Bologna dove domani (ore 17.30, diretta Eurosport) affronterà la Virtus nella 171^ sfida fra le più titolate del nostro basket. Tutta salita perché poi mercoledì ci sarà il Real al Forum e venerdì viaggio ad Atene contro l'Olympiakos (che ieri ha vinto in Russia con il Khimki).

Dopo queste giornate di fuoco sapremo tutto o quasi sulla Milano che ha ripresentato Jerrels anche se non ce ne siamo accorti, così come di Burns che sembra davvero lontano dal leone dell'ultimo anno a Cantù.

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