Cronache

Vittoria di McDonald's: apre nell'isola delle ostriche

Finisce la lunga battaglia giudiziaria. Il sindaco di Oléron rinuncia al ricorso contro il colosso Usa

Vittoria di McDonald's: apre nell'isola delle ostriche

Tre anni di battaglia giudiziaria sull'isola delle ostriche in cui non si è mai vista neppure una goccia di ketchup. In compenso, il sindaco di Dolus ha versato litri di inchiostro nei tribunali, tra studi legali, uscieri e giornali. Ma alla fine si è arreso. L'isola d'Oleròn, ed in particolare il paese di Dolus, «Terra sana», «città fiorita», «territorio bio-impegnato», «comunità al di fuori di Tafta (l'accordo transatlantico di libero scambio)» come recitano i cartelli di benvenuto, avrà il tanto osteggiato Mc Donald's.

Il Big Mac vince contro le piccole ostriche. Lo ha deciso il tribunale d'appello di Bordeaux, spiegando che la specialità autoctona dell'isola, che vanta alcune tra le qualità più pregiate di Francia, non è messa a rischio dalla costruzione di un fast-food.

L'esito del braccio di ferro tra il marchio americano e il primo cittadino ecologista, contrario alla vendita di «cibo spazzatura» sull'isola atlantica, potrebbe essere definitivo. Anche perché, a causa della sua ostinazione, il Comune è già costretto a pagare oltre 105 mila euro di risarcimento per i mancati introiti del fast-food: 300 euro per ogni giorno di ritardo, aveva sentenziato lo scorso autunno il tribunale di Poitiers.

Onde evitare di accumulare altri debiti, Grégory Gendre, che si è sempre rifiutato di firmare il permesso di costruzione, ferma al palo da tre anni e mezzo, rinuncia al ricorso in Cassazione. Dopo la sentenza d'appello giunta questa settimana, i «No McDo» di Dolus gettano la spugna non senza polemiche. Il paradosso è che a Marsiglia un intero quartiere si batte invece per non perdere il «suo» Mc Donald's, che rischia di diventare un fast-food halal.

Molti cittadini di Dolus-d'Oléron ora accusano il sindaco di aver solo fatto perdere soldi alla comunità, invitando a indennizzare gli imprenditori dell'hamburger di tasca propria e dei suoi consiglieri. «Lo faremo», fa sapere. «Pro o contro la decisione, possiamo continuare a ritrovarci per discutere: ci sono delle leggi nel nostro Paese e alla fine le vedremo rispettate», si legge tra i commenti nel forum su Facebook che in l'estate ha superato i 3.100 membri sui circa 6 mila abitanti. «Sì, ma a che prezzo!», commenta Oli Glock, utente del gruppo. «Al prezzo di un Mc Menù», gli risponde un altro utente.

Il terreno di 1.752 metri quadrati dove sarà costruito il fast-food è del consigliere d'opposizione Philippe Villa, che ha sempre creduto nel progetto: 70 coperti con l'aggiunta dell'opzione McDrive, cioè passando in automobile sarà possibile ricevere un hamburger sul cruscotto.

L'avvocato di McDonald's e dell'imprenditore ha spiegato in tribunale che il rifiuto del sindaco non è tanto legato al diritto, quanto all'ideologia.

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