Cronache

Bimba africana morosa. Il suo nome pubblicato sul sito della Raggi

Sul sito del Comune di Roma compaiono i dati di una bimba la cui madre non paga le rate scolastiche. Il garante: "Tutelare l'immagine dei ragazzi"

Bimba africana morosa. Il suo nome pubblicato sul sito della Raggi

Un brutto pasticcio a Roma. Il nome di una bambina africana, la cui madre non pagava la mensa scolastica, è stato pubblicato sito del Comune guidato da Virginia Raggi. Lo riporta Il Messaggero. I fatti non sono facili da ricostruire, ma una cosa è certa: i dati anagrafici della bambina sono rimasti online dal 10 ottobre scorso ad oggi. IlGiornale.it ha infatti provato ad andare sull'albo pretorio del Comune, dove compariva il nome della bambina, ma attualmente la pagina non è raggiungibile.

Il Messaggero spiega però quali dati erano visibili al pubblico: nome e cognome della bimba (accanto a quello della madre) e codice fiscale. Come sottolinea il quotidiano, il problema è che questen informazioni erano "in bella mostra in una delle pagine più consultate del portale web del Comune, perché contiene centinaia di atti, delibere e notifiche, dalla viabilità agli appalti. E nel mucchio è finita anche la piccola alunna della scuola Raimondi, all'Ardeatino, periferia Sud della città".

La madre della bambina non avrebbe pagato nove bollettini da 80 euro. Sull'atto si legge che se la madre non pagherà entro 60 giorni, "si procederà alla riscossione coattiva". Sul sito, l'indirizzo della madre è fittizio ed è indicata via Modesta Valenti, 81A. Tale indirizzo consente, come si legge sul sito del Comune di Roma, "il pieno godimento di alcuni diritti che la condizione di senza fissa dimora preclude, esercitare il diritto di voto, ottenere i documenti d’identità e le relative certificazioni, ottenere ogni tipo di contributo o prestazioni e accedere ai servizi".

Il Garante dell'infanzia e dell'adolescenza della Regione Lazio ha criticato duramente l'errore del Comune: "A livello generale le norme parlano chiaro: la riservatezza dei dati e dell'immagine di bambini e ragazzi va tutelata.

Lo dice anche la Convenzione Onu sui Diritti dell'infanzia".

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