Cronache

Papa Francesco ha aperto alla possibilità di un viaggio in Corea

Papa Francesco non ha detto di "no" all'invito informale fatto recapitare in Vaticano per un viaggio a Pyongyang. Arriva la storica apertura di Bergoglio

Papa Francesco ha aperto alla possibilità di un viaggio in Corea

Papa Francesco non è indisponibile a volare in Corea del Nord. Una delle prossime destinazioni del Santo Padre potrebbe essere Pyongyang. L'invito non è ancora stato recapitato secondo la procedura d'ordinanza, ma Kim Jong - un ha affidato al presidente Moon il "compito", per così dire, di far presente il desiderio di aprire un discorso con il pontefice argentino. Il leader della Corea del Sud, ricevuto in Santa Sede questa mattina, ha comunicato a Bergoglio l'esistenza di questa volontà.

"Sicuramente - ha fatto sapere il papa - darò una risposta se arriva un invito e se posso andare". Il Vaticano, invece, ha reso noto di non aver messo in moto la macchina organizzativa per un viaggio verso Taiwan. L'Asia, tenendo in considerazione anche l'ipotesi coreana, può divenire il cuore dei viaggi pastorali del 2019. Il capo della Chiesa di Roma si recherà di sicuro in Giappone. Non pare si possa escludere che, dopo aver toccato quel territorio, il papa possa fare tappa nei territori limitrofi. Anche la Cina sembra una seria candidata, specie dopo l'accordo provvisorio stipulato qualche mese fa con il governo di Pechino sulla nomina dei vescovi e sulla istituzione delle diocesi. Moon Jae-in ha pure domandato a Francesco se si trova nella possibilità di riferire al vertice nordcoreano della necessità di un delegato ufficiale. Il papa ha replicato che potrebbe anche bastare la conversazione tenutasi durante l'udienza di oggi, ma che "sarebbe bello" essere il destinatario di un invito vero e proprio. Ma dalle parti di piazza San Pietro si pensa soprattutto alla pacificazione di quella zona di mondo: "Io - ha scandito l'ex arcivescovo di Buenos Aires nel corso dell'udienza - sostengo con forza l'impegno del governo della Corea del Sud che sono messi in atto per il processo di pace nella penisola coreana". Più che i viaggi, fondamentali per la diplomazia, Francesco ha in mente un obiettivo concreto: il termine definitivo delle tensioni. Il tutto può essere coadiuvato dalla regia del cardinal Parolin, che avengo già avuto esperienze diplomatiche in Asia, sta coordinando le relazioni tra la Santa Sede e queste nazioni.

Kim Jong- un, dal canto suo, pare orientato a sdoganare sempre di più la nazione che governa. L'incontro con Donald Trump è stato storico, ma quello con il pontefice della Chiesa cattolica, in termini geopolitici, potrebbe essere interpretato come epocale. "Andate avanti senza fermarvi, non abbiate paura", ha proseguito Francesco. Il riferimento, con ogni evidenza, è sempre al processo di pace. Moon ha parlato di Francesco come di un "maestro per l'umanità". Un ruolo, insomma, che andrebbe oltre il 'semplice' pontificato. E Kim Jong - un? Per ora non sono arrivate reazioni ufficiali, ma ci si aspetta che il vertice del regime nordcoreano proceda, a questo punto, con dei passi diplomatici. "Lo accoglierò calorosamente", aveva dichiarato un mese fa.

Forse assisteremo a un altro evento da imprimere nella memoria.

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