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Intelligence tedesca: "Allarme jihadismo in Nordreno-Vestfalia"

Secondo l’intelligence di Berlino, uno dei principali predicatori salafiti nel Land sarebbe Pierre Vogel, cittadino tedesco convertito all’Islam

Intelligence tedesca: "Allarme jihadismo in Nordreno-Vestfalia"

Il Bundesamt für Verfassungsschutz (BfV), ossia l’intelligence tedesca, ha lanciato l’allarme: il Nordreno-Vestfalia sarebbe in procinto di trasformarsi nella “roccaforte europea del salafismo”. Nel Land più popoloso della Germania, infatti, il numero dei seguaci del fondamentalismo islamico starebbe aumentando a un “ritmo inarrestabile”. Per il momento, in tale territorio gli individui radicalizzati sarebbero 3mila, più che in tutti gli altri Länder. I militanti jihadisti non sarebbero soltanto persone di origini nordafricane o mediorientali, ma anche cittadini tedeschi.

Secondo Burkhard Freier, alto ufficiale del BfV, l’adesione alla causa islamista di migliaia di persone residenti nel Nordreno-Vestfalia avrebbe avuto inizio nel 2016. In quell’anno, il governo federale dichiarò fuorilegge l’associazione Die Wahre Religion (La vera religione), accusata di propagandare, mediante comizi e incontri di preghiera, i dettami dell’Isis. All’indomani dell’interdizione disposta dalle autorità, i militanti della disciolta organizzazione, costretti alla clandestinità, avrebbero proseguito la loro attività di proselitismo nel Land utilizzando le applicazioni di messaggistica istantanea. Costoro, negli ultimi due anni, avrebbero incessantemente indirizzato alla popolazione dell’entità federata appelli al jihad contenuti in messaggi WhatsApp e Telegram criptati. Grazie a tale espediente, la cellula salafita sarebbe riuscita a incrementare il numero dei suoi sostenitori senza destare la minima attenzione da parte delle forze dell’ordine. Ad avviso di Freier, il gruppo jihadista avrebbe ormai istituito centinaia di centri di indottrinamento e di pianificazione di attentati, situati nelle principali città del Nordreno-Vestfalia: Mönchengladbach, Wuppertal, Dinslaken, Dortmund e Bonn. Uno dei più importanti esponenti del radicalismo in tale territorio sarebbe un cittadino tedesco convertito all’Islam, Pierre Vogel. L’intelligence ritiene che costui, promotore di diverse iniziative intese a incoraggiare la conoscenza del Corano, starebbe in realtà pianificando la trasformazione della Germania in uno “Stato fondato sulla Shari’ah”.

I servizi di sicurezza di Berlino ritengono che tra i 3mila sostenitori dell’Isis presenti nell’entità federata vi sarebbero circa 800 individui “pronti al martirio”. Costoro avrebbero in passato combattuto in Siria e in Iraq al fianco dei miliziani di Abu Bakr al-Baghdadi. Secondo il BfV, inoltre, la propaganda pro-Isis starebbe affascinando un crescente numero di donne. Le miliziane residenti nel Land sarebbero infatti circa 360 e starebbero aumentando “di giorno in giorno”.

A sostegno del salafismo si starebbero schierando persino soggetti minorenni. Coletta Manemann, responsabile dell’Ufficio integrazione della città di Bonn, ha affermato che il radicamento dell’islamismo tra i giovani sarebbe una conseguenza della “scarsa attenzione” manifestata finora dalle autorità del Nordreno-Vestfalia riguardo alle “infiltrazioni fondamentaliste” nei plessi scolastici del Land. La funzionaria sostiene che, negli ultimi anni, le istituzioni dell’ente federato non avrebbero adottato provvedimenti idonei a stroncare l’attività di proselitismo condotta dai simpatizzanti salafiti all’interno delle strutture educative.

Di conseguenza, il jihad sarebbe ormai considerato da molti ragazzi, soprattutto da quelli di origini extraeuropee, come uno strumento adeguato a conseguire una sorta di “riscatto sociale”.

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