Economia

Confermato il rating dell'Italia. Ma l'outlook passa a negativo

Standard and Poor's conferma il rating ma avverte: "Le decisioni del governo soffocheranno la ripresa"

Confermato il rating dell'Italia. Ma l'outlook passa a negativo

Standard and Poor's conferma il rating dell'Italia (BBB), ma cambia l'outlook da positivo a negativo. Cosa vuol dire? Sostanzialmente, come spiega Il Sole 24 ore, che "agenzia statunitense rispetta le attese di diversi analisti nel suo giudizio sull’affidabilità creditizia del paese". Ma, allo stesso tempo, modifica le previsioni sul Paese che, da stabili, passano appunto a negative. Inoltre, S&P stima il rapporto tra deficit Pil al 2.7% e non al 2.4%, come ipotizzato dal governo. Per questo motivo, sottolinea l'agenzia, "il debito pubblico dell'Italia verso il PIL non continuerà più a scendere. Invece, prevediamo che nei prossimi tre anni il debito pubblico lordo e netto dell'Italia rimarrà a circa il 128,5% e il 123,2% del Pil, rispettivamente".

Solamente una settimana fa, infatti, Moody's aveva tagliato di un grado il rating dell'Italia, facendolo passare da BAA2 a BAA3, conservando però l'outlook stabile. Secondo Standard and Poor's, inoltre, "il piano di politica economica e fiscale del governo italiano sta pesando sulle prospettive di crescita economica del Paese. Le impostazioni programmate di politica economica e fiscale del governo - prosegue la nota - hanno eroso la fiducia degli investitori, come riflesso da un aumento del rendimento sul debito pubblico. Ciò a sua volta sta influenzando negativamente l'accesso delle banche al finanziamento del mercato dei capitali e, in misura minore, il loro coefficiente patrimoniale regolamentare".

L'outlook negativo, inoltre, "riflette il rischio che la decisione del governo di aumentare il deficit - oltre a esacerbare la già debole posizione italiana su questo fronte - soffocherà il nascente recupero del settore privato".

Le reazioni della politica

Il vicepremier Matteo Salvini non si dice affatto preoccupato per la decisione di Standard and Poor's: "È un film già visto. Le agenzie di rating non si sono accorte della crisi mondiale? In Italia non saltano né banche né imprese". Un'opinione simile a quella dell'altro vicepremier, Luigi Di Maio: "Le agenzie di rating non misurano il benessere dei cittadini di un Paese, ma chi aspettava Standard&Poor's per continuare a remare contro il governo oggi ha avuto una brutta sorpresa. Il rating dell'Italia è stato confermato. Andiamo avanti! Il cambiamento sta arrivando".

Di tutt'altro avviso, Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, che su Twitter scrive: "Non ci preoccupano i giudizi negativi delle agenzie di #rating.

Ciò che ci preoccupa è l'atteggiamento di un governo che mette a rischio i risparmi degli italiani, che regala denari a chi sta sul divano, che gioca con i conti pubblici guardando solo alle prossime elezioni europee?".

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