Economia

Ma Cottarelli vuole la troika?

Cottarelli su Radio Capital: "La Bce può intervenire, anche con tanti soldi, ma in situazione di crisi. E il Paese deve accettare condizioni imposte dalla troika"

Ma Cottarelli vuole la troika?

Era il nome di Sergio Mattarella. Il volto pulito che rassicurava mercati e spread. Eppure Carlo Cottarelli la scorsa primavera è durato quanto un giro di valzer, scalzato dalle rassicurazioni di Matteo Salvini e Luigi Di Maio e, soprattutto, dall'ingresso nel governo di Giovanni Tria.

Ma il professore della Cattolica non si dà per vinto e, nell'ultimo periodo, si è dato un gran da fare per rivedere la sua immagine pubblica. Basta conti e conticini. Bisogna pensare a qualcosa di pop, che piaccia alla gente e, perché no, che possa essere utile a crearsi un bacino elettorale. Già perché ci sono diversi commentatori che lanciano l'allarme per un "golpe finanziario" che possa portare al governo Cottarelli. Supposizioni, si capisce. Ma che fanno riflettere.

Quel che è certo è che il cambiamento c'è stato. Il direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani lo scorso 21 ottobre twittava: "Stasera vado a #chetempochefa. Mi perdo pure InterMilan. E poi che canto? C'è solo il surplus? Amalo pazzo surplus amalo? Chi non salta scialacquone è, è? Mannaggia. Cuore neroazzzurro (assente ingiustificato)". E a chi gli faceva notare il cambiamento di toni nei suoi tweet, il 25 ottobre Cottarelli scriveva: "Felicità è mangiare una carbonara a Berlino in un ristorante italiano (ora qualcuno dirà che lo scrivo per rendermi simpatico e che sto invece mangiando crauti. Che dicano pure. Io intanto mangio. Ed è pure abbondante). Buonanotte".

Ora però è tornato a parlare di conti e, in un'intervista a Circo Massimo, su Radio Capital, Cottarelli ha detto: "La Bce può intervenire, anche con tanti soldi, ma in situazione di crisi. E il Paese deve accettare condizioni imposte dalla troika". E ancora: "Con lo spread a 600, plausibile pensare anche a una patrimoniale". Giustamente, Dagospia si chiede: "Ma è un allarme o un auspicio?". Difficile dirlo.

Lo capiremo al prossimo sermone da Fabio Fazio.

Commenti