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Troppa violenza, in Francia polizia nelle scuole

L'annuncio del nuovo ministro dell'Interno dopo la protesta dei genitori. Le Pen contraria

Foto di repertorio
Foto di repertorio

La rivoluzione nella scuola francese continua. Dopo aver stabilito che dall'autunno 2019 la scuola dell'obbligo comincerà a tre anni di età, il governo ha deciso di intervenire anche sulla sicurezza. Il ministro dell'Interno Christophe Castaner, infatti, ieri non ha escluso la presenza delle forze dell'ordine nelle scuole. Un giro di vite non da poco, se si pensa che da settembre è stato proibito l'uso dei telefonini.. «Non escludiamo la presenza fisica delle forze dell'ordine nelle scuole, in particolare nei quartieri più difficili», ha dichiarato Castaner, preannunciando le nuove misure. «Una presenza che potrà essere decisa nei momenti di tensione particolare, ovviamente di comune accordo con il preside, ha spiegato, proponendo «un approccio quartiere per quartiere». Fra le funzioni attribuite ai corpi di polizia da impegnare all'interno e nelle vicinanze delle scuole, quella di contrastare il traffico di droga, le risse fra gang e il fondamentalismo islamico.

Castaner, fedelissimo di Macron e nominato ministro lo scorso 16 ottobre, ha così deciso di affrontare subito quella che potrebbe diventare un'emergenza. Nei giorni scorsi, infatti, centinaia di insegnanti avevano lanciato una protesta su Twitter, con l'hashtag pasdevague (nessuna onda), denunciando l'assenza di reazioni del ministero dell'Istruzione alle crescenti violenze subite. A fare scalpore è stato un recente video in cui un alunno minaccia un'insegnante con un'arma finta in un liceo di Crèteil, nell'hinterland parigino, obbligandola a scrivere il suo nome sul registro dei presenti. Dietro pressioni dei docenti e dell'opinione pubblica (molti genitori hanno reclamato un ritorno all'«autorità»), Castaner e il ministro dell'Istruzione Jean-Michel Blanquer hanno convocato un «comitato strategico» per stilare un «piano di azione ambizioso».

«È l'ultima misura da attuare. Prima ci sono molti altri provvedimenti da prendere» ha commentato la leader di estrema destra Marine Le Pen. «Sarebbe più opportuno avere un referente per le scuole nei commissariati, chiamato a intervenire in caso di incidente che necessiti la presenza di agenti di polizia». Ma Castaner e Blanquer tirano dritto e martedì prossimo, al consiglio dei ministri, saranno presentate le nuove misure. Regole che accompagneranno quelle entrate in vigore poco più di un mese fa, quando è stato imposto il divieto di utilizzare i telefoni cellulari non solo durante le ore di lezione ma anche nel corso della ricreazione. «Ci sono diversi aspetti negativi nelle nuove tecnologie contro cui bisogna adottare a precauzioni.

Penso in particolare alla protezione dei dati sensibili, ma anche al cyber-bullismo, alla frequentazione di siti violenti o pornografici e poi ovviamente alla dipendenza dagli schermi», ha spiegato Blanquer.

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