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Hamilton festeggia e Vettel mastica amaro. Il tedesco non sa più vincere

Lewis Hamilton ha inflitto un'altra lezione a livello sportivo al rivale Sebastian Vettel. Il tedesco dovrà tornare ad essere quello della Red Bull per cercare di vincere ancora il Mondiale piloti che manca nella sua bacheca dal lontano 2013

Hamilton festeggia e Vettel mastica amaro. Il tedesco non sa più vincere

Come sono lontani i tempi in cui Sebastian Vettel dominava gli avversari con la sua guida aggressiva, pulita e con la sua tanta classe unita ad un pizzico di sana follia. Il tedesco della Ferrari dai suoi 23 ai 26 anni alla guida della Red Bull ha vinto ben quattro titoli mondiali macinando vittorie su vittorie e soprattutto sbaragliando la concorrenza con prestazioni mostruose. Nel 2011 vinse mettendo insieme la bellezza di 392 punti in 19 gran premi e non pago di tutto ciò, nel 2013 fece ancora meglio mettendo a segno 397 punti ma soprattutto tredici vittori complessive, sempre su 19 gare, di cui nove di fila. Vettel ha ottenuto lo stesso numero di vittorie in una stagione, tredici, del più grande di sempre Michael Schumacher con la Ferrari nel 2004 ottenne lo stesso numero di successi ma non consecutivamente come l’attuale pilota di punta della Rossa.

Vettel da quando è alla Ferrari ha collezionato tante delusioni visto che non è mai riuscito realmente a fare il salto di qualità e di conseguenza non è riuscito a farlo fare nemmeno alla casa di Maranello. Dopo il terzo posto nel 2015 e il quarto nel 2016, nel 2017 e quest’anno si è dovuto accontentare della seconda piazza alle spalle del sempre più famelico Lewis Hamilton che si sta dimostrando sicuramente più freddo, cinico e sicuro dato che difficilmente sbaglia nei momenti chiave, cosa che invece, e spesso purtroppo per lui e per la Ferrari, è successa proprio a lui.

Vettel ha ancora l’età giusta e la voglia per prendersi la rivincita già nella prossima stagione: la sensazione è che nel 2019 né lui né la Ferrari potranno più sbagliare visto che già questo 2018 doveva essere l’anno della rinascita rossa e della nuova affermazione del pilota tedesco e invece così, ancora una volta, non è stata.

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