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Lazio-Inter, ancora sfida Champions

Spalletti: «Vincere per essere tutti con Zhang». Inzaghi: «De Vrij? Lo rifarei giocare»

Lazio-Inter, ancora sfida Champions

È sempre una sfida Champions. Già, Lazio-Inter non è affatto una partita come le altre. Alla fine della scorsa stagione come all'inizio di questa. Se a maggio era stato addirittura uno spareggio per conquistare l'ultimo posto utile per l'Europa che conta, adesso sarà una gara importante per legittimare le proprie ambizioni di alta classifica. Ora, come allora, una sfida con vista Champions. La Lazio per riprendersi quanto perso l'anno scorso, l'Inter per ribadire la propria superiorità ma non solo. In casa nerazzurra c'è un esordio da bagnare, quello del neo presidente Steven Zhang.

Non a caso, il primo pensiero di Luciano Spalletti è proprio per il cambio al vertice in società. «È un passaggio fondamentale per l'Inter, noi dobbiamo regalargli la conferma della qualificazione in Champions che vale come un trofeo, per noi diventa un traguardo, un titolo di quelli che ti consegnano in mano. E poi cominciare a giocare e vincere le grandi partite», ha detto Spalletti alla vigilia, soffermandosi sul personaggio Zhang, il presidente più giovane della storia della società nerazzurra. «Ho toccato con mano la grande storia della famiglia Zhang, la loro lucidità nel business. Per i tifosi sono una garanzia, Steven trasmette ogni volta la sua presenza nell'Inter. Quando c'è, sembra quasi dirti chi vuole stare con me deve essere l'Inter».

Non male come biglietto da visita del presidente-ragazzino, che in settimana dovrebbe chiudere il primo acquisto. Beppe Marotta è ormai a un passo dal diventare un dirigente dell'Inter. Intanto l'allenatore-veterano pensa al campo. «Siamo in grado di sopperire la doppia fatica di derby e Barcellona a livello psicofisico, la squadra ha forza caratteriale. E io ho un numero di calciatori sufficiente per mettere in campo una formazione fresca. La serata del Camp Nou ci darà ulteriori possibilità di crescita», ha detto. Ma attenzione alla Lazio, col pensiero che ovviamente va a quella notte di maggio. «Mi torna in mente una tifoseria in festa. Ma guai a fermarsi a quella serata. Quel tipo di partite vogliamo ripeterle e magari andare a vincere gare anche più importanti. Ma la Lazio è forte, difficilmente va in difficoltà, pur perdendo qualche partita. L'ultima vittoria in Europa league è la sintesi». Sul fronte formazione qualche ballottaggio per il tecnico nerazzurro. Possibile riposo per Perisic con Keita dal primo minuto. Dalbert potrebbe sostituire Asamoah mentre rientrano dal primo minuto l'ex De Vrji («È serenissimo», garantisce Spalletti) e Politano.

Lazio caricata dall'impresa europea a Marsiglia ma ancora ferita nel vivo per la Champions persa al fotofinish lo scorso anno. «Terremo ben presente quanto è accaduto quella sera - garantisce Simone Inzaghi - Nell'ultimo quarto d'ora perdemmo partita e qualificazione in Champions. Normale che ci sia un'attenzione particolare. Anche se abbiamo avuto poco tempo per prepararla. Sappiamo che l'Inter è stata costruita per vincere lo scudetto. Ma noi abbiamo dimostrato negli anni che con tantissima concentrazione possiamo giocarcela alla pari». Questa volta Inzaghi De Vrij lo avrà contro. «Ma lo rifarei giocare sicuramente, ha dato il 100%». Problemi di formazione con Leiva fuori causa che lascerà spazio a Badelj mentre Immobile e Caicedo, anche se affaticati, dovrebbero giocare in coppia dal primo minuto. Si stringono i denti, da una parte e dell'altra.

In fondo questo Lazio-Inter non è una partita come le altre.

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