Cronache

Adesso Mughini rivela la verità: "Vi dico cosa penso di Desirée"

Giampiero Mughini in una lettera a Dagospia torna a parlare di Desirée Mariottini e accusa Il Fatto di aver travisato il suo pensiero

Adesso Mughini rivela la verità: "Vi dico cosa penso di Desirée"

Giampiero Mughini prova a fare chiarezza sulle parole pronunciate sulla povera Desirée Mariottini​, la 16enne uccisa a San Lorenzo nella notte tra il 18 e il 19 novembre. In una lettera a Dagospia, il giornalista critica innanzitutto il mondo del web: "La tirannide dei clic ha creato un mondo secondo e ulteriore, che conta immensamente più del mondo reale, del mondo dei fatti come sono. Esiste quel che è dei social, immensamente meno quello che nei social non ci sta. Né potrebbe essere diversamente, dato che un quarto o un quinto dell’umanità sta aggrappato a quelle non-realtà ma ahimè quanto schiamazzanti e pervasive".

Poi torna sulle frasi incriminate pronunciate nel salotto di Mara Venier: "Ho detto che purtroppo non ci trovavamo di fronte a una 'principessa guerriera', e bensì a una ragazza di 16 anni che non usufruiva di alcuna protezione sociale o familiare o altro, una ragazza entrata nel reame atroce della tossicodipendenza e dunque pronta a tutto pur di avere e consumare 'la roba'". Il giornalista spiega poi come ha funzionato il vortice della droga che ha prima travolto e poi ucciso Desirée. "Tutte cose talmente ovvie, quelle che ho detto. Talmente di buon senso, e anche se oggi il buon senso è divenuto la più ardita delle provocazioni. Tutte cose da terza elementare, nel senso che sono alla portata di uno che abbia fatto la terza elementare. E difatti sono tornato a casa, e non ci ho più pensato a quella chiacchiera televisiva talmente ovvia e di buon senso".

Ma la rete, secondo lui, non lo ha perdonato. Così come non lo ha perdonato Selvaggia Lucarelli, che ha scritto un commento - da Mughini definito "un mucchietto di sterco" - contro di lui. "Ero io che avevo ucciso una seconda volta Désirée, ero io che dicevo che la sua morte se l’era cercata e quasi meritata, ero io che 'facevo sparire' lo stupro, ero io che la facevo passare per una 'predestinata' laddove era una ragazza che aveva incontrato dei delinquenti e stupratori, cosa di cui non mi ero accorto". Poi l'affondo sulla Lucarelli: "Non conosco a puntino il curriculum intellettuale della Lucarelli, ma credevo che l’esame di terza elementare lo avesse passato. Forse mi sbagliavo". E, infine, la provocazione al titolista: "Mi chiami, ci incontreremo. Provi a ripetermi, guardandomi negli occhi, che io ho 'abolito' lo stupro e ho detto che era tutta colpa di Desirée.

Prova a ripetermelo, indecente cialtrone che non sei altro".

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