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La spiaggia sul Tevere della Raggi è abusiva e va smantellata: arriva la conferma del Mibac

La soprintendenza del Ministero dei Beni Culturali ha ordinato al Comune di Roma lo smantellamento di Tiberis, la spiaggia sulla riva del Tevere voluta da Virginia Raggi.

La spiaggia sul Tevere della Raggi è abusiva e va smantellata: arriva la conferma del Mibac

Inaugurata ad agosto dalla sindaca romana Virginia Raggi, Tiberis, la prima spiaggia sulla riva del Tevere avrà vita breve. Altro che apertura prolungata nei mesi invernali, punto di ritrovo per i cittadini e centro propulsore di iniziative culturali. A meno di tre mesi dall’inaugurazione di Tiberis la Soprintendenza del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha ordinato lo smantellamento immediato della spiaggia tiberina, costata al Comune di Roma 240 mila euro.

Per l’organo del Mibac infatti Tiberis sarebbe stata costruita abusivamente dall’amministrazione capitolina, senza le necessarie autorizzazioni previste dal Codice dei beni culturali. Ad aggravare la situazione, secondo il Ministero dei Beni Culturali, l’allestimento della spiaggia sulla riva del Tevere rappresenterebbe un enorme fattore di rischio per il paesaggio circostante. Non solo abusivismo e malagestione dei soldi pubblici, ma anche incuria del patrimonio ambientale e paesaggistico. Sono questi i risultati del progetto grillino presentato con fierezza dal Campidoglio lo scorso agosto. Contro ogni aspettativa della prima cittadina di Roma, Virginia Raggi, l’arenile di Tiberis con le sue sdraiette e i campetti sportivi in riva al Tevere dovrà presto essere sbaraccato.

La Soprintendenza del Ministero dei Beni Culturali ha addirittura parlato di un “progetto di ripristino dello stato dei luoghi in vista dello smantellamento delle attrezzature del lido”, come riportato dal Messaggero. Sì perché secondo i tecnici del Mibac, Tiberis non solo non sarebbe stata costruita nel rispetto delle norme in materia di costruzione ma avrebbe violato anche i precetti del Piano territoriale, che bolla il luogo in questione come “area tutelata” e “di grande rilevanza storica e ambientale da preservare”.

Valori deturpati da quell’estesa colata di ghiaia e campetti sportivi che, contro ogni aspettativa della Raggi, si è rivelato essere l’ennesimo esempio di malagestione grillina nella Capitale.

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