Cronache

Parla la suocera dello smemorato di Pisa: "Gli diedi 280mila euro"

La donna aveva aiutato l'uomo a comprare l'azienda nella quale lavora

Parla la suocera dello smemorato di Pisa: "Gli diedi 280mila euro"

"Dopo tutto quello che ho fatto per lui! Sono furiosa!". Ora tocca a lei parlare, a quella suocera così invasiva e oppressiva da aver spinto Salvatore Mannino, lo smemorato di Pisa, a scappare da casa e a fingere di non ricordare più nulla.

Ma, secondo le dichiarazioni raccolte dal Daily Mail, le cose non starebbero proprio così. Sembra infatti che la suocera si sia trasferita ad abitare con la famiglia della figlia per aiutarla con i figli, dato che Mannino lavorava in un centro commerciale a 80 chilometri di distanza e in casa non c'era mai: la mattina si alzava alle 5 e la sera tornava molto tardi. Ma i rapporti con la suocera sono peggiorati quando l'uomo ha aperto una nuova attività di servizi sanitari e ha iniziato a passare più tempo in casa. L'avvocato della suocera, però, sostiene che"Quando c’era si piazzava sul divano a guardare la tv, e così hanno iniziato a discutere, soprattutto sull'educazione dei bambini". Si lamentava che la suocera interferiva nelle decisioni familiari ma, a detta del legale, sarebbe stato lui a non dare mai una mano in casa. Non solo. Quella casa, in cui Salvatore viveva, e l'azienda dove l'uomo lavorava erano state comprate anche grazie a un prestito di 280mila euro, che la donna avrebbe fatto a figlia e genero.

Ora, dopo 40 giorni di latitanza, durante i quali la famiglia di Mannino ha pianto, sperato e pregato, l'uomo dovrà fare i conti con la rabbia e la delusione della moglie e dei figli: la figli più grande "ha detto che non vuole più vederlo, ma in questo momento sono tutti molto confusi", spiega l'avvocato, secondo quanto riporta il Corriere della Sera.

A giorni, lo smemorato sarà dimesso dal reparto di psichiatria del Policlinico di Pisa, dove è ancora ricoverato e dovrà affrontare, oltre ai familiari, anche l'accusa di violazione degli obblighi di assistenza familiare.

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