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L'Inter all'esame di Barça: "Per giocare alla pari"

Spalletti carica: «È la nostra grande occasione E se Messi andrà in campo sarà la ciliegina»

L'Inter all'esame di Barça: "Per giocare alla pari"

È come quando a scuola si prendono un po' di bei voti di fila. I professori ti elogiano, i genitori sono felici, la ragazza carina del secondo banco ti fa l'occhiolino e tu ti senti imbattibile. Però poi arriva quell'interrogazione in quella materia in cui ci hai sempre capito poco, con quel professore che ce l'ha un po' con te e l'ansia inizia a salire. Già, perché si tratta a tutti gli effetti di uno scoglio, e se lo passi di fatto vale doppio. Quindi carica e consapevolezza. Nella propria forza ma anche del livello della sfida. È così che l'Inter approccia la sfida di questa sera con il Barcellona. I nerazzurri stanno bene, benissimo. Sono in fiducia ma le gambe, inevitabilmente, tremano un pochino perché di fronte ci sono loro, quelli vestiti di blaugrana che giocano così bene al pallone. Ci vuole rispetto ma anche tanta carica e determinazione e consapevolezza nella propria forza. D'altra parte non c'è altro modo per vedersela con i migliori del mondo, che se non lo sono poco ci manca.

Testa alta, petto in fuori e via, verso la battaglia. Sportiva, s'intende. «Abbiamo sempre detto che possiamo giocare contro tutti e siamo ancora quelli lì. Questa è l'occasione per vedere se possiamo giocare alla pari contro chiunque. Quando si parla di Barcellona, si parla del livello più alto di difficoltà che si può avere andando a fare questo gioco». Ecco Spalletti. L'esempio lampante della consapevolezza a 360 gradi dei nerazzurri, ribadita da Borja Valero, uno che il Barcellona lo conosce bene, non fosse altro perché è cresciuto nelle giovanili degli acerrimi nemici del Real Madrid. «Non c'è paura, quella mai - ha detto il centrocampista - Sappiamo della forza del Barcellona ma abbiamo più fiducia in noi stessi rispetto all'andata». A prescindere dalla presenza o meno di Messi, il più grosso punto interrogativo della vigilia. «Il Barça è fortissimo comunque, lui è la ciliegina sulla torta - spiega Spalletti - Quella di Messi è la maglia che chiedono i bambini che sognano di fare i calciatore, segno che è il migliore di tutti».

E allora, con o senza la pulce, come si affronta il Barcellona avendo speranze di ottenere un risultato positivo? Innanzitutto facendo tesoro degli errori della gara di andata, quando i catalani annichilirono l'Inter con il loro proverbiale possesso palla lasciando pochissimo spazio alle ripartenze. «Cercheremo di togliere loro lo spazio e i tempi di costruzione dell'azione sennò ti schiacciano e ti ammucchiano di fronte alla tua area», l'interpretazione di Spalletti che rispetto alla partita del Camp Nou potrà contare su altre due armi importanti. La prima è la spinta di un San Siro carico di tifo e di passione pronto a spingere la squadra. La seconda è il recupero di Nainggolan, fondamentale per gli equilibri che sa dare tra fase difensiva e fase di spinta nel mezzo. Anche con il 4-3-3 visto nelle ultime, positive, gare. «Lui sa fare anche il mediano, fa male con le sue vampate, ti monta addosso con il suo impeto e il suo entusiasmo - ancora Spalletti - Ti crea la difficoltà e non ti fa costruire comodo». L'ideale quindi, contro i palleggiatori del Barça. Il Ninja ci sarà al 99%, anche se non ha i 90 minuti nelle gambe. Con lui Icardi, Perisic, Vecino, Asamoah. Tutti i titolari insomma, anche se gli altri hanno fatto benissimo. Perché va bene non avere paura ed essere consapevoli delle proprie forze, ma l'esame Barcellona è pur sempre tra i più duri da superare. Come quella interrogazione che fa tremare le gambe.

E allora, ci vorrà una super Inter.

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