Cronaca locale

Sfregiarono lucciola, presi tre sfruttatori

Sfregiarono lucciola, presi tre sfruttatori

Tecnologici, estremamente pratici e «silenziosi». Per mettere in comunicazione le loro ragazze con i clienti utilizzavano infatti il Wechat (praticamente il WhatsApp cinese). Tuttavia, i metodi usati, ai limiti della malvagità, non li hanno salvati. Poco meno di un anno fa, durante un crudele blitz, in un locale della Chinatown milanese, avevano torturato per ore con un coccio di bottiglia finendo poi per sfregiarle il viso, una lucciola 26enne di origine cinese. Rea di essersi rifiutata di consegnare la percentuale per la sua attività di prostituta, 40mila euro, su un conto bancario austriaco intestato al suo sfruttatore che era anche il suo amante. Ieri mattina la squadra mobile di Milano ha arrestato per quell'aggressione due cinesi di 27 e 35 anni ora a San Vittore con l'accusa di lesioni gravissime ed estorsione. Divieto di dimora invece per la «maitresse», un'altra cinese ma 40enne, che insieme ai due complici finiti in cella dovrà rispondere dell'accusa di sfruttamento della prostituzione.

Nel novembre 2017, dopo essere rimasta ricoverata in ospedale per un paio di settimane, rischiando di perdere un occhio e rimediando 20 punti di sutura, la 26enne aveva raccolto le forze e il coraggio e aveva sporto denuncia contro i suoi aggressori e tutta l'organizzazione di sfruttatori alla polizia milanese. Gli investigatori della Mobile, anche grazie alle intercettazioni delle conversazioni tra i tre, è riuscita a scovarli e a inchiodarli alle loro responsabilità. Intanto si cerca un terzo complice.

PaFu

Commenti