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Fdi a Palazzo Chigi: "Non entriamo nel governo"

Meloni: restiamo opposizione, non vogliamo strapuntini. E annuncia l'astensione sulla Sicurezza

Fdi a Palazzo Chigi: "Non entriamo nel governo"

Roma - Nessuna possibilità di fare da stampella al governo. Fratelli d'Italia, in un colloquio «cortese e sereno» tra i capigruppo Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida e il premier Giuseppe Conte, conferma di essere saldamente all'opposizione e di non aver ricevuto alcuna richiesta di ingresso nella maggioranza. E anche Giorgia Meloni da Bruxelles conferma che «non siamo sull'uscio della maggioranza ad aspettare che servano i nostri voti, abbiamo fatto una scelta, stiamo facendo una opposizione patriottica, sosteniamo il governo sulla migrazione ma non sulla politica economica. Non vogliamo strapuntini o poltrone».

Durante il faccia a faccia a Palazzo Chigi i due capigruppo chiedono di far slittare il reddito di cittadinanza di un anno e destinare parte dei fondi a misure sul dissesto idrogeologico. Al premier vengono avanzati rilievi anche sul capitolo giustizia e in particolare sull'abolizione della prescrizione su cui Fdi ha ribadito la necessità di intervenire sulla durata dei processi più che sui tempi della prescrizione.

Fratelli d'Italia annuncia che si asterrà sul decreto Sicurezza. «Aspettiamo di vedere il maxiemendamento» spiega Ciriani. «Mancano alcuni aspetti qualificanti che avevamo proposto: il reato di integralismo islamico, la chiusura dei campi rom, l'aumento delle dotazioni finanziarie alle forze di polizia, la cancellazione integrale dei permessi umanitari che hanno consentito a centinaia di migliaia di persone di rimanere in Italia senza diritto. Siccome tutto questo non c'è ci asterremo. Avremmo preferito votare a favore ma non ci sono le condizioni politiche». Giorgia Meloni aveva aperto - «i nostri voti garantiranno la sicurezza dei cittadini» - ma la sua presa di posizione era stata precedente alla decisione della maggioranza di mettere la fiducia.

La presidente di Fratelli d'Italia annuncia anche l'adesione al gruppo Ecr dei Conservatori europei il cui vicepresidente è Raffaele Fitto. «Nasce l'asse tra Fratelli d'Italia e i conservatori e sovranisti guidati dal gruppo di Vysegrad. Inizia la battaglia contro l'Europa di Bruxelles, per difendere l'identità dei popoli europei, le nostre radici cristiane, la famiglia tradizionale e la sovranità degli Stati nazionali».

La svolta oltre all'Europa guarda all'Italia, dove sta nascendo un «grande movimento conservatore e sovranista che sappia aprirsi al contributo di altre storie e culture del campo del centrodestra, come Raffaele Fitto».

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