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La Roma sempre in altalena cerca gloria europea

Trasferta nel gelo di Mosca col Cska travolto all'andata: al Luzhniki ha perso pure il Real

La Roma sempre in altalena cerca gloria europea

L'età dell'oro della Premier League russa è finita da un pezzo e il nuovo corso sembra proprio essere quello rappresentato dalla nazionale all'ultimo Europeo: basso profilo. Una filosofia che, a livello di club, si traduce anche in approccio low-cost, di cui proprio il Cska Mosca rappresenta uno degli esempi migliori. Da due anni il club russo non fa mercato, eppure nella stagione scorsa è arrivato ai quarti di Europa League, mentre in quella in corso - dopo aver salutato tutti i senatori e venduto i gioielli più brillanti (Golovin e Vitinho) - si è addirittura tolto il lusso di battere il Real. Certo, i blancos dell'ormai ex tecnico Lopetegui non sono quelli di Zidane, ma la diversità di blasone e potenza economica è davvero troppa per ridimensionare l'impresa.

Un risultato, quest'ultimo, che non fa dormire sonni tranquilli a Eusebio Di Francesco, a dispetto dal comodo 3-0 con il quale i suoi uomini hanno liquidato i russi nel match di andata. Alla vigilia il tecnico romanista, sollecitato sul possibile impiego di Kluivert dal primo minuto, ha dichiarato di non aver paura nel «coinvolgere i giovani». Un concetto in linea con il pensiero del collega Goncharenko, che i giovani ha dovuto metterli in campo per necessità. Così al suo Cska è toccata la palma di seconda squadra più «verde» dell'attuale Champions (prima è l'Ajax) grazie a un'età media di 23 anni e mezzo, con il portiere Akinfeev unico superstite dei veterani e una mediana dove i più esperti sono Dzagoev ed Efremov, rispettivamente 28 e 23. Nomi da seguire? Vlasic (match-winner col Real), Chalov, Oblyakov e Akhmetov.

Non stupisce quindi che uno dei punti deboli dei moscoviti sia proprio il rendimento altalenante, caratteristica del resto condivisa con la Roma. Il citato 3-0 ha infatti avuto l'effetto di un brutto ceffone per il giovane Cska, rientrato dalla Capitale con poche certezze, non dissipate dalle successive due giornate di campionato, dove la squadra ha raccolto un solo punto. Come Di Francesco, anche Goncharenko sta sperimentando molto con i moduli in questo primo scorcio di stagione. La stessa Roma non brilla per continuità, con 2 soli punti totalizzati nelle ultime 3 di campionato, anche se dalle trasferte di Napoli e Firenze avrebbe forse meritato qualcosa di più. Ecco quindi l'aria di Champions per rilanciare i giallorossi, che con Di Francesco in panchina si trovano a meraviglia nella competizione. «Sarebbe comodo vivere sempre in alto», ha detto il tecnico, «ma bisogna credere in ciò che si fa e coinvolgere la squadra. Una vittoria può dare la svolta e darci una mano a risalire la china».

Per mettere in ghiaccio la qualificazione servono tre punti nel gelo di Mosca.

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