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Macron: "Pétain? Un grande soldato". E scoppia la polemica

Per volere di Macron, tra i militari della Grande guerra che saranno celebrati con tutti gli onori ci sarà anche il maresciallo Pétain, a capo del regime collaborazionista di Vichy tra il 1940 e il 1944. Gli ebrei francesi: "Siamo scioccati"

Macron: "Pétain? Un grande soldato". E scoppia la polemica

In Francia si è appena aperta una nuova polemica attorno a Emmanuel Macron. Il presidente ha giudicato legittima la scelta di rendere omaggio al maresciallo Philippe Pétain agli Invalides, sede del museo delle Armi di Parigi dove domenica è prevista una cerimonia di commemorazione a 100 anni dalla fine della Grande Guerra. Pétain, prima di guidare il regime filo-nazista di Vichy tra il 1940 e il 1944 (cosa che gli costò il carcere a vita fino alla morte sopraggiunta nel 1951), fu tra i marescialli che guidarono l'esercito francese nella vittoria sul fronte occidentale. Secondo Macron, ai tempi della prima guerra mondiale "fu un grande soldato", anche se poi "commise alcuni errori nella seconda". Sbigottiti gli ebrei francesi: "Siamo scioccati da Macron".

Il tema del giorno sui quotidiani francesi riguarda ancora una volta Emmanuel Macron. A margine del consiglio dei ministri straordinario che si è tenuto nella prefettura delle Ardenne, Monsieur le President ha annunciato che anche Philippe Pétain sarà incluso nel novero dei marescialli celebrati in pompa magna a Parigi per i 100 anni dalla fine della Grande Guerra. "Anche quest'anno, è giusto rendere omaggio a tutti i marescialli che hanno guidato l'esercito francese alla vittoria. Il mio Capo di Stato maggiore sarà presente alla cerimonia", ha spiegato Macron, prima di rispondere a una domanda destinata per forza di cose a suscitare polemiche. "Pétain? Sì, ci sarà anche lui. Non voglio nascondere la storia", ha detto Macron, rispedendo al mittente le critiche di chi giudica inopportuno rendere onore al capo del governo collaborazionista di Vichy (1940-1944). "Bisogna guardare in faccia la realtà: Pétain è stato un grande soldato e dobbiamo anche a lui la grande vittoria del 1918".

La presa di posizione del presidente ha suscitato molto critiche nel Paese. Il Crif, il Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche francesi, si è detto "scioccato". Il presidente dell'organizzazione, Francis Kalifat, in un comunicato ha scritto che "La sola cosa che sappiamo di Pétain è che, in nome del popolo francese, è stato riconosciuto colpevole di indignità nazionale nel processo del luglio 1945", a seguito del quale l'ex generale dell'esercito fu condannato all'ergastolo. Critiche anche da Pierre Jouvet, portavoce del Partito socialista, che in un tweet ha scritto: "Rendere omaggio a un uomo condannato per indignità nazionale è un'onta e un insulto per la storia del nostro Paese".

Il riferimento del Crif e dell'opposizione da sinistra di Macron è alle attività di rastrellamento degli ebrei compiute ai tempi del regime di Vichy senza alcuna opposizione da parte di Pétain. Tesi condivisa da molti francesi, ma non tutti. Durante la campagna elettorale delle presidenziali del 2017,

html" data-ga4-click-event-target="internal">Marine Le Pen ha smentito categoricamente che Pétain sia stato "responsabile della persecuzione e del rastrellamento" della minoranza ebraica.

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