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Nuovo Insigne formato esportazione

Ha trovato una dimensione europea. Purtroppo con un anno di ritardo

di Roberto Perrone

Chi ha una certa età ricorderà le sigarette Nazionali. Perfino i non fumatori, per via del puzzo. C'erano quelle normali, pacchetto bianco con una grande N blu e quelle Esportazione pacchetto verde con una caravella sulla confezione. Un chiaro riferimento alla nostra tradizione nel campo dell'esplorazione e della scoperta. Le Esportazione erano un prodotto più importante.

Lorenzo Insigne, visto tra Parigi e Napoli, alle prese con i miliardari un po' estemporanei del Psg, ha dato l'impressione di essere passato dal formato nazionale a quello esportazione. Del percorso delle nostre squadre in Champions è questo l'aspetto più importante, sia per il Napoli ma anche per la Nazionale (intesa come squadra azzurra e non come sigaretta). Lorenzo Insigne ha segnato sette gol in campionato e tre in Champions, due al Psg, da cinque partite va a segno al San Paolo. Parlando di calciatori italiani, a parte la coppia dei prossimi docenti della Harvard University (Mourinho dixit, forse per gufarli), Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci, di veramente esplosiva c'è stata la crescita di Insigne.

L'amico geniale di Frattamaggiore, sotto la guida di Carlo Ancelotti, ha compiuto il salto di qualità definitivo, non è più decisivo solo in Italia, ma anche in Europa. Finalmente è diventato formato esportazione. L'allenatore emiliano, dall'alto della sua lunga esperienza, lo ha convinto a stare più al centro dell'attacco e della squadra, tecnicamente e moralmente.

Un anno fa, proprio in questi uggiosi giorni di novembre, si consumava la tragedia (sportivamente parlando lo è stata) dell'eliminazione dell'Italia di Gian Piero Ventura dai Mondiali di Russia. Come spesso succede, dopo il miserando zero a zero con la Svezia a San Siro, tra le molte critiche rivolte al commissario tecnico ci fu quella di aver lasciato in panchina Insigne. Neanche un minuto per lui. Ma quell'Insigne non avrebbe cambiato il destino azzurro. Questo invece sì. Il livello di maturità raggiunta è evidente, lo sanciscono le prestazioni internazionali più che quelle italiane.

Insigne trascina se stesso e il Napoli, non più soltanto il principale avversario della Juve in Italia, ma uno dei più pericolosi antagonisti da trovare in Europa.

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