Economia

Unicredit paga Usa e Turchia Utile dimezzato a 2,2 miliardi

Svalutata Yapi Kredi e più soldi per le cause americane Giù il titolo: -3,8%. E Mustier vuole «proteggersi» dai Btp

Unicredit paga Usa e Turchia Utile dimezzato a 2,2 miliardi

Erdogan e Trump pesano sui conti di Unicredit che archivia i nove mesi con un utile di 2,16 miliardi ma lo dimezza (-53,7%) rispetto ai 4,67 miliardi messi a bilancio nel 2017. L'ad Jean Pierre Mustier ha infatti deciso di svalutare per 846 milioni di euro la quota nella controllata Yapi Kredi per le prospettive del Paese dopo il crollo della lira turca e ha anche aumentato gli accantonamenti - in tutto circa 741 milioni - per le sanzioni americane. Nel 2012 il gruppo era infatti finito sotto inchiesta negli Stati Uniti per una possibile violazione delle sanzioni contro l'Iran da parte della sussidiaria tedesca Hvb, che la banca italiana ha acquistato nel 2005. «Non posso essere più specifico sulla cifra dato che siamo in negoziazione con le autorità», ha spiegato Mustier, precisando che l'accordo con gli Usa è previsto nel primo trimestre 2019. Nel frattempo, il banchiere francese prepara «azioni correttive» per rafforzare il capitale. Tra queste anche la cessione di «attività specifiche, tra cui immobiliari», non ancora approvate dal cda. In più, dopo il calo dei coefficienti patrimoniali dovuto in parte all'allargamento dello spread - l'impatto è stato di circa 9 punti base nel trimestre - la banca intende diminuire del 35% la «sensibilità» del proprio Cet1 al differenziale sui Btp. Aumentando anche il peso di quelli classificati come «held to collect», cioè da tenere fino a scadenza, mentre verrà mantenuto «stabile» il portafoglio, che a fine settembre ammontava a 57,82 miliardi di Titoli di Stato italiani, circa il 48% del totale delle sue esposizioni sovrane. Con un contesto macroeconomico difficile Unicredit ha deciso di limare il target di ricavi (a 19,7 miliardi da 20,1) e quello sul Cet1 per il 2018. Restano, invece, confermati l'obiettivo di utile netto al 2019 di 4,7 miliardi e la politica dei dividendi 2018 e 2019. In Piazza Affari il titolo ieri ha perso il 3,8% a 11,3 euro. Ma per dimostrare che il gruppo è solido e capace di affrontare i «venti contrari» del mercato, Mustier ha annunciato che acquisterà nei prossimi giorni titoli dell'istituto per 600mila euro e strumenti di debito (additional tier 1) per altri 600mila. «La cifra complessiva che equivale allo stipendio lordo annuale dell'ad», viene sottolineato in una nota. La qualità del credito di Unicredit, intanto, resta alta: nel trimestre il gruppo ha venduto esposizioni deteriorate lorde per 1,2 miliardi con un miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati e totale crediti all'8,3 per cento.

Ad annunciare un nuovo round di vendite di sofferenze insieme ai conti è stato, mercoledì scorso, il Banco Bpm che ieri ha guadagnato in Borsa quasi il 3%: il mercato scommette sul fatto che la banca si sbarazzi di una grossa fetta di sofferenze, fino a 8,6 miliardi, senza bisogno di ricapitalizzare. Resta, invece, in rosso il titolo Carige con un altro -8,9% a 0,0041 euro, nuovo minimo storico per il titolo.

L'istituto ligure svelerà i risultati trimestrali lunedì 12 mentre oggi tocca al Monte dei Paschi.

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