Economia

Gli Usa fanno causa a Ubs: "Provocò crisi subprime"

L'accusa: "Clienti non informati della tossicità dei mutui". La difesa: "Persi miliardi di dollari"

Gli Usa fanno causa a Ubs: "Provocò crisi subprime"

L'accusa è di quelle pesanti: aver contribuito a innescare la crisi dei mutui subprime. Tocca ora a Ubs finire sul banco degli imputati, dopo che il dipartimento alla Giustizia Usa ha avviato una causa legale contro l'istituto svizzero. Anche a distanza di un decennio dai disastri che portarono la finanza globale al limite del collasso, l'America non dimentica e non molla la presa. L'obiettivo è di far entrare nelle casse federali risarcimenti miliardari, come già successo con Bank of America, costretta a pagare oltre 16 miliardi di dollari, JP Morgan (quasi 14) e Credit Suisse (5,3).

Ubs ha già contestato gli addebiti, promettendo battaglia nelle aule dei tribunali e rifiutando un accordo extra-giudiziale da due miliardi, ma visti i precedenti non sarà facile limitare i danni. Gli Stati Uniti sostengono che fra il 2005 e il 2007, quindi in un periodo antecedente il virus dei prestiti concessi senza garanzia, la banca elvetica ha indotto nell'errore gli investitori non mettendoli adeguatamente al corrente sulla qualità di miliardi di dollari di mutui di vario tipo (oltre 41 miliardi secondo i calcoli di Washington) che sono stati cartolarizzati in 40 operazioni. Così come nei procedimenti finora aperti, viene nella sostanza contestato il fatto che Ubs, pur a conoscenza della natura tossica dei prodotti venduti, non abbia messo i clienti nelle condizioni di comprenderne il grado di rischio. «Le azioni fraudolente di Ubs hanno contribuito alla crisi finanziaria del 2008, che ha provocato gravi danni economici al Paese e sofferenza inutile agli americani», ha affermato il sostituto procuratore generale Jesse Panuccio.

Il gigante di Basilea si è difeso sostenendo di non aver creato quei mutui e di aver subito «perdite enormi» attraverso investimenti fatti nei bond garantiti da mutui di bassa qualità comprati negli Usa. «Questo fatto da solo smonta ogni inferenza secondo cui Ubs ha volontariamente frodato» gli investitori, sostiene la banca, secondo cui le accuse ricevute «non sono supportate da fatti o dalla legge».

Di fatto, però, a subire i contraccolpi della causa avviata dalla Giustizia Usa sono stati ieri i titoli Ubs, che hanno lasciato sul terreno il 2,65%. Per Ubs sono stati d'altra parte due giorni di passione, visto che giovedì scorso ha dovuto affrontare un'altra grana giudiziaria in Francia, dove la procura ha chiesto al colosso bancario il pagamento di una multa di 3,7 miliardi di euro per aver aiutato cittadini francesi a sfuggire al fisco del loro Paese. Ubs viene accusata di riciclaggio in connessione con l'evasione fiscale, e di essersi illegalmente procacciata facoltosi clienti francesi. Secondo l'accusa, sono state così nascoste al fisco somme fino a dieci miliardi di euro.

La banca ha parlato di «accuse senza fondamento».

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