Cronaca locale

Il leghista Monti: «Insensato bloccare tutto»

L'uomo delle infrastrutture per il Carroccio: «Idealmente manifestavo anche io»

«È come se in quella piazza ci fossi stato anche io. Spiritualmente ero lì». Non ha dubbi Andrea Monti, vice capogruppo della Lega in Regione. Non ha dubbi e si schiera senza esitazioni dalla parte delle infrastrutture e contro l'immobilismo.

Quarantenne, numero due della commissione Infrastrutture, nell'ultimo Consiglio regionale è stato l'unico leghista a intervenire sul tema. In discussione c'era una mozione sulle infrastrutture, inizialmente dedicata solo alla Tav e poi anche a Pedemontana lombarda, dopo l'emendamento di Angelo Palumbo, presidente della commissione per Forza Italia, che l'ha voluta indicare come priorità. Alla fine la mozione è stata approvata a larga maggioranza. Monti ha parlato dell'Alta velocità e dell'autostrada lombarda da completare. «Le ho difese in aula di Consiglio Regionale contro gli attacchi del Movimento 5 Stelle - ha detto - sono due infrastrutture importanti, decisive per il nostro futuro e anche per il futuro di Regione Lombardia». Monti è il primo degli eletti della Lega nella circoscrizione di Monza e Brianza, dove è stato anche consigliere Provinciale. È espressione di un territorio ad altissima densità produttiva e abitativa. Un territorio che patisce quotidianamente i disagi che derivano dalla inadeguatezza delle infrastrutture attuali. «Sono brianzolo - dice - e in Brianza lo aspettiamo da 50 anni un collegamento come Pedemontana». Su Pedemontana ha dato battaglia in Consiglio. E sulla Tav non è meno deciso: «Non ha senso a opporsi a un'opera così, una volta che l'Europa ci mette il grano poi - ironizza - non è neanche così costosa». D'altra parte anche il ministro leghista Gianmarco Centinaio si detto convinto che la Tav si farà. «A Torino è come se ci fossi stato anche io - spiega Monti - ma secondo me anche i grillini sono possibilisti ora, si sono accorti che è un'opera necessaria». «Questa posizione dei 5 Stelle - riflette - dipende dal fatto che hanno raccolto un po' di movimenti no qualcosa, poi però alla prova della verità, quando sei al governo, devi dare risposte sul futuro». «Noi - aggiunge - non possiamo permetterci di fermarci. Spero in un cambio di rotta, il no non va più di moda, spero in un cambio di rotta». Lo sguardo è rivolto al mondo produttivo lombardo: «Ci sono le tasse, e la burocrazia che è un problema - osserva - se bloccassimo anche le infrastrutture gli imprenditori non avrebbero più molte ragioni per produrre qui, se non il fatto che sono di qui. Le merci devono muoversi, devono essere esportate».

AlGia

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