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Allegri, numeri da record Ciao Spalletti

Allegri, numeri da record Ciao Spalletti

R iassunto: Juventus e Napoli sono un'altra cosa, l'Inter molla la presa e abbandona eventuali sogni, Spalletti si avvita come sempre e per sempre sulle invidie e le gelosie altrui perdendo di vista i problemi della propria squadra. La Juventus fa lo stretto necessario che per lei significa vincere senza strafare, bastano un paio di gol, come aperitivo e dolce, approfittando della serata acidissima di Gonzalo Higuain che ha sbagliato un rigore (ma al posto di Gattuso mai glielo avrei fatto calciare, per due anni il Pipa si è allenato con Szczesny) ed è stato preso da una crisi di nervi incredibile che ha costretto Mazzoleni a mandarlo a casa prima che la partita si concludesse malamente per il Milan.

Un Milan generoso, unico aggettivo valido per la ditta Gattuso, roba piccola, con molta anima ma senza qualità, con la solita incertezza del suo portiere sul gol di Mandzukic e su un'altra palla alta salvata da Romagnoli sul croato. La Juventus ha concesso poco ma si è anche poco concessa. Così facendo consolida il proprio primato, stabilendo un altro record, di numeri: 34 punti in 12 partite è roba che mai nessuna prima aveva ottenuto. Questo ribadisce lo strapotere bianconero che si è rinforzato perdendo il portiere della storia, Buffon, e lo stesso Higuain che l'anno scorso aveva realizzato i due gol della vittoria a San Siro.

Cambiano gli uomini resta la Juventus, a tratti un po' gigiona ma furba, come un gatto che gioca con il gomitolo e poi si mangia il topo. Il gol di Cristiano Ronaldo è stato il primo, su azione, realizzato dal portoghese a San Siro, anche nel caso del fuoriclasse non ci sono sorprese, trasforma le cose normali in eventi eccezionali.

La giornata conferma, dunque, le due di testa e rimette in periferia la chiesa interista, è cresciuta la Roma, si è rifermata la Lazio, c'è confusione organizzata là dietro e qualche disoccupato imprevisto: Ventura è un caso umano, non si era dimesso dopo il pari con la Svezia, si dimette dopo il pari con il Bologna, il suo X factor è buffo.

Sono le storie del nostro football che, a parte la Juventus e il Napoli di Ancelotti, non ha altro da offrire.

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