Cronache

Nigeriano e stupratore. Sarà il primo espulso con il decreto Sicurezza

Abusi su un'operatrice del centro accoglienza E ora potrebbe scattare la nuova normativa

Nigeriano e stupratore. Sarà il primo espulso con il decreto Sicurezza

Se la politica demagogica-populistica combattuta a colpi di tweet si trasformasse magicamente in realtà, il caso sarebbe chiuso. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, «cinguetta» infatti in tempo reale: «Un richiedente asilo nigeriano di 19 anni, pregiudicato, è stato arrestato per aver violentato venerdí sera a Bressanone (Bolzano) la responsabile del centro che lo ospitava. SCHIFOSO! Ora grazie al #DecretoSalvini per un caso come questo c'è l'ESPULSIONE!». Come già successo in passato, creando qualche imbarazzo tra gli inquirenti, il responsabile del Viminale ha bruciato sul tempo i carabinieri, annunciando in anteprima l'arresto del giovane accusato di violenza sessuale.

A denunciare l'aggressione era stata venerdì sera una volontaria del centro di accoglienza straordinaria ospitato (in condizioni di enorme fatiscenza) in un'ala dell'ex caserma Schenoni a Bressanone (Bolzano); dopo una rapida indagine i militari hanno individuato il responsabile che ora è rinchiusop nel carcere del capoluogo altoatesino. Nelle prossime ore, se la magistratura lo indagherà per lo stupro dell'operatrice, scatterà nei suoi confronti quanto previsto dal recente Decreto Sicurezza: cioè l'immediata espulsione. Un provvedimento «storico», in quanto applicato per la prima volta da quando è stata approvata la nuova normativa. Norme più severe e tempi più stringenti che Salvini ha preteso non mancando anche di sbattere i pugni contro chi (vedi Movimento 5 Stelle) sull'emergenza-immigrazione preferirebbe continuare a perseguire una linea più morbida. Purtroppo la realtà dimostra come la strategia della tolleranza non solo non ha risolto il problema, ma lo ha gravemente incancrenito. Lo stupro di Bressanone - l'ennesimo consumato all'interno delle mura di un centro di accoglienza - ne è l'ulteriore riprova. , Il tutto coperto finora da quell'enorme ombrello buonista che accompagna la retorica della cosiddetta «domanda d'asilo»; esattamente come «richiedente asilo» era pure il 19enne nigeriano che ha stuprato la volontaria nell'ex caserma Schenoni. Dopo il suo arresto, la Commissione preposta alla valutazione delle domande di asilo non potrà che rigettare la richiesta del giovane, aprendo la strada all'applicazione del Decreto Sicurezza, vale a dire il rimpatrio forzoso.

«L'uomo - si legge nel rapporto dei carabinieri - ha opposto resistenza. Ed è quindi stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e tentata violenza sessuale venendo ristretto presso il carcere di Bolzano a disposizione dell'autorità giudiziaria».

Questa mattina si svolgerà l'udienza di convalida.

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