Cronaca locale

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La Madonna dell'Arco è un santuario dove i pellegrini invocano la grazia di una Vergine dal volto tumefatto. Un simbolismo che raffigura sul suo viso il dolore dell'umanità e dal 1450 quando avvenne il primo intervento taumaturgico attira visitatori e credenti. Ma non solo. Una antropologa atea, una pianista e un transgender sono infatti i protagonisti di Anatomia del miracolo che stasera parte dal cinema Beltrade di via Oxilia - alle spalle della stazione Centrale - per un tour che, dopo la passerella al Festival di Locarno, lo porterà nelle principali città, tra cui Roma, Torino, Genova e Brescia. Stasera alle 21.40 la regista Alessandra Celesia presente in sala proporrà il documentario per intavolare una chiacchierata con il pubblico.

Sarà un insolito incontro con la fede in una sorta di crocevia con la superstizione e il folklore perché il santuario, oltre a esercitare un fascino fortissimo sui fedeli rappresenta il punto di incontro delle tre vite distantissime dei protagonisti. L'antropologa atea è una disabile che è nata e vissuta di fronte al luogo sacro e intrattiene un rapporto d'affetto nonostante i dubbi. La pianista è una straniera. Il transgender appartiene alla diversità.

Tre caratteri faccia faccia con il misticismo.

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