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Ue, industriali, vescovi e commercianti: tutti uniti nello stroncare la manovra

I grillini accusano i poteri forti ma contro il Def ci sono pure i Comuni e le famiglie

Ue, industriali, vescovi e commercianti: tutti uniti nello stroncare la manovra

Un record di bocciature: la prima manovra del governo gialloverde è un disastro a istituzioni unificate. Il vicepremier Luigi Di Maio (M5s), per nascondere il fallimento, evoca il fantasma dei Poteri forti, che tramano contro l'esecutivo. Ma chi sono i nemici della maggioranza Lega-Cinque stelle? Dove si nascondono gli oscuri avversari dell'Italia? Le bocciature arrivano anche da tutto il tessuto socio economico italiano: Bankitalia, Confindustria, sindacati, Corte dei Conti, Istat, artigiani, commercianti, imprenditori, mamme e famiglie.

Bankitalia Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha pesantemente criticato le misure contenute nella manovra, auspicando modifiche in Parlamento. Il numero uno di Bankitalia teme per i risparmi degli italiani. Perché secondo la tesi del governatore «il rialzo dei rendimenti dei Btp deprime il valore dei risparmi delle famiglie e può determinare un peggioramento delle prospettive di crescita economica».

Confindustria Un nuovo giudizio negativo da parte del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia è arrivato ieri, al termine degli Stati Generali del credito: «Il momento è delicato per la vita del Paese e in questi casi le parti sociali si compattano per un bene comune, che è quello di lanciare un piano infrastrutturale, ridurre cuneo fiscale, ricreare senso di comunità. Non mi sembra che le dichiarazioni della politica vadano in questa direzione» ha commentato Boccia.

Commissione europea La Commissione europea ha bocciato la bozza di manovra italiana. Per i commissari c'è una «deviazione significativa rispetto al raccomandato percorso di aggiustamento dell'obiettivo di bilancio di medio-termine, dato l'ampio deterioramento previsto nel saldo strutturale». Secondo la Commissione il deficit «potrebbe peggiorare, portando a un deterioramento strutturale ancora maggiore».

Fmi L'impatto sulla crescita dell'Italia dalle misure di stimolo previste dal governo «sarebbe incerto nei prossimi due anni e probabilmente negativo nel medio periodo».

Corte dei Conti La Corte dei Conti ha sollevato dubbi sulla manovra. Secondo la magistratura contabile, la manovra, che deroga la data per raggiungere il pareggio di bilancio e si basa su un aumento della spesa, presenta «ristretti margini di sicurezza» anche in merito al «proseguimento della discesa del debito-Pil».

Cei Molto netto il presidente dei Vescovi Gualtieri Bassetti: «Se si sbagliano i conti i danni colpiscono soprattutto le famiglie, i piccoli risparmiatori e chi fa impresa».

Istat Per Maurizio Franzini, presidente facente funzioni dell'Istat, le stime di crescita vanno riviste: l'obiettivo di questo anno all'1,2% diventa più difficile, vista la crescita zero nel terzo trimestre.

Anci La manovra è «carente nel rispondere alle sempre crescenti esigenze di una complessiva riorganizzazione della fiscalità comunale». È quanto afferma l'Anci nel documento illustrato alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, nel quale chiede in particolare di «riunire Imu e Tasi in un unico prelievo».

Rete imprese italiane La bocciatura arriva anche da Rete Imprese Italia, che riunisce Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti. Per il presidente Daniele Vaccarino, mancano risorse adeguate per intervenire su competitività, occupazione e messa in sicurezza del territorio e del patrimonio naturale e culturale.

Confedilizia La cedolare secca sui negozi, introdotta con la manovra, dovrebbe essere «misura stabile e non estemporanea». A chiederlo Confedilizia, sottolineando che altrimenti si può mettere a rischio «la realizzazione degli stessi obiettivi del governo, verosimilmente consistenti nel favorire la reimmissione sul mercato di locali commerciali abbandonati.

Sindacati La manovra del governo gialloverde ricompatta anche i sindacati. Per Cgil è urgente «la pensione di garanzia per i giovani che si trovano ad affrontare un percorso lavorativo con tanti vuoti contributivi». Per la Cisl «è positivo sviluppare il confronto su quota 100 a condizione che la formula individuata non penalizzi le donne, i lavoratori discontinui e chi svolge lavori gravosi». Analogo il giudizio (negativo) della Uil.

Mamme e famiglie Coro di no da parte di mamme e famiglie. E non solo per cancellazione del bonus bebè ma anche perché gli sgravi contributivi per le politiche di conciliazione lavoro/famiglia e il voucher baby-sitter saranno cancellati.

E ha le ore contate anche il fondo mutui per la prima casa.

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