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Piero Benvenuti è il nuovo commissario dell'Agenzia spaziale italiana

Il presidente del Consiglio ha nominato il professore di astrofisica dell'università di Padova come nuovo commissario straordinario. Giovanni Cinque sarà sub-commissario

Piero Benvenuti è il nuovo commissario dell'Agenzia spaziale italiana

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, su proposta del ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, ha nominato il professor Piero Benvenuti nuovo commissario straordinario dell'Agenzia spaziale italiana. Insieme a Benvenuti, professore ordinario di astrofisica all'università di Padova, è stato nominato anche il nuovo sub-commissario, l'avvocato Giovanni Cinque, esperto di diritto aerospaziale.

Secondo le prime indiscrezioni, i due uomini appena nominati dal governo dovranno gestire l'Agenzia spaziale italiana traghettandola per tutto il periodo necessario per completare la procedura selettiva pubblica per la nomina del nuovo presidente. Come riportato da Repubblica.it, Benvenuti ha commentato: "Ho appena ricevuto il decreto. Conosco bene l'Asi, così come l'Agenzia spaziale europea. È molto importante, in quei tavoli, mantenere la continuità. Un vuoto di potere da parte dell'Italia potrebbe essere sfruttato dagli altri Paesi".

L'Asi era rimasta senza una guida dal 6 novembre, quando il presidente Roberto Battiston era stato revocato improvvisamente. Il presidente annunciò la rimozione dall'incarico attraverso un tweet molto polemico in cui affermava: "Oggi il ministro Bussetti con mia sorpresa mi ha comunicato la revoca immediata dell'incarico di presidente Asi. È il primo spoil system di ente di ricerca. Grazie alle migliaia di persone con cui ho condiviso quattro anni fantastici di spazio Italiano".

Battiston è stato presidente dell'Agenzia dal 2014, e l'8 maggio 2018 era stato riconfermato dall'allora ministro Valeria Fedeli, proprio poche settimane prima dell'insediamento del nuovo governo Conte. Una tempistica che non è piaciuta al ministro Bussetti, che ha così deciso di cambiare il capo dell'Asi. Ma la scelta non è stata stata condivisa da molti, anche in seno alla maggioranza. Il viceministro Fioramonti (Lega) aveva attaccato: "Non sarebbe male se decisioni che attengono allo sviluppo ed alla leadership del sistema di ricerca in Italia si condividessero anche con il vice ministro, visto che si è occupato di ricerca scientifica per anni.

Vista la difficoltà in cui versa l'intero sistema della ricerca in Italia, c'è il rischio che le scelte non condivise vengano interpretate in maniera sbagliata".

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