Cronache

Francia, partorisce una bimba e la tiene chiusa nel bagagliaio per due anni

I fatti risalgono al 2013, quando la 50enne Rosa Maria Da Cruz ha partorito tenendo nascosta a tutti la sua gravidanza. La storia di una "mamma normale" che colpisce psichiatri e opinione pubblica

Francia, partorisce una bimba e la tiene chiusa nel bagagliaio per due anni

Avrebbe tenuto nascosta l'ultima gravidanza a tutti. Compresi marito e figli. Quando ha partorito l'ha fatto da sola, a 45 anni. E per 48 mesi ha tenuto l'ultima nata chiusa, per la maggior parte del tempo, nel portabagagli della sua Peugeut 307. Senza che nessuno si accorgesse di nulla. Tranne il suo meccanico, insospettito dai rumori provenienti dalla parte posteriore della macchina.

È successo in Francia, nel 2013, nelle campagne transalpine vicino Tulle, nella regione centrale della Nuova Aquitania. E, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera l'uomo avrebbe trovato la bimba bloccata su un seggiolino, disidratata e circondata da vermi ed escrementi. Il processo a carico di Maria Da Cruz, 50enne di origini portoghesi e madre della piccola Serena, si è consluso venerdì scorso, in Francia, con una condanna a cinque anni di carcere, di cui tre sospesi, e l'assegnazione dell'imputata ai servizi sociali e psichiatrici.

Una madre normale

Da Cruz, madre di altri tre figli di 9, 14 e 15 anni, con il resto della famiglia si sarebbe sempre comportata normalmente. E, come documentato da medici e pediatri, i suoi tre ragazzi sarebbero cresciuti in assoluta tranquillità e in maniera sana. "È sempre stata una buona madre. Non so perché l'abbia fatto", avrebbe riferito il marito della donna, Domingos Sampaio Alves, muratore disoccupato e padre dei figli di Da Cruz. Ed è per questo che a chiedersi le motivazioni legate a quel gesto non è soltanto il partner della donna. Ma anche un team di medici, psichiatri e, soprattutto, l'opinione pubblica francese. Secono quanto ricostruito, la donna non avrebbe accettato l'ultima gravidanza, ma non avrebbe nemmeno considerato l'interruzione di gravidanza o l'affidamento della bambina ai servizi sociali o a un'altra famiglia. I suoi avvocati vorrebbero ottenere il riconoscimento della totale infermità mentale e indirizzare la loro assistita in un istituto anziché in carcere.

Le condizioni irreversibili di Serena

La circostanza in cui è cresciuta la neonata, che compirà sette anni nei prossimi giorni, le avrebbe provocato danni cerebrali dalle conseguenze irreversibili. Il prolungato stato di deprivazione sensoriale subito, senza stimoli con il mondo esterno, avrebbe compromesso le sue facoltà mentali e comportamntali, alterando anche le sue capacità di apprendimento. Serena oggi è affetta da autismo: non parla e non riesce a esprimere emozioni, sentimenti ed esperienze con l'uso delle parole. Ed è stata affidata a un'altra famiglia.

"So che non la rivedrò più"

"Mi rendo conto di averle fatto molto male e che non la rivedrò mai più", avrebbe dichiarato Rosa Maria Da Cruz di fronte ai giudici, chiedendo perdono alla figlia. Durante le varie fasi del processo, durato anni, è emerso che la piccola, quando non era chiusa nell'auto, veniva tenuta in una stanza inutilizzata della casa di famiglia. Il marito della donna avrebber ribadito, in aula, più volte di non essere stato a conoscenza di nulla, che non guidava la macchina della moglie (perché senza patente) e che non era mai entrato nella camera dove veniva nascosta la piccola.

Ed è risultato convincente.

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