Cronaca locale

Non solo vino, così la famiglia Nera attira folle di turisti enogastronomici

«Numerosi anche gli stranieri ammaliati dalla nostra viticoltura eroica»

Viviana Persiani

Per degustare l'Inferno, il Sassella, il Grumello, il Terrazze Retiche e, dulcis in fundo, il tanto ricercato Sforzato della Valtellina, e imparare a conoscere la cultura del vino di montagna, varrebbe la pena fare una tappa, meglio se prolungata, al Wine Bar e al Corner Valtellina, ubicati accanto alle cantine Nera di Chiuro, direttamente sulla strada per lo Stelvio.

I due punti vendita aziendale, nati per accogliere i turisti enogastronomici e accompagnarli alla scoperta del gusto di una zona vocata al vino, ma anche alla produzione di formaggi Dop come il Bitto e la Casera, della Bresaola della Valtellina Igp, rappresentano il punto di incontro tra viticoltori e vino cultori.

«Il mercato sia italiano, sia internazionale ci offre grandi soddisfazioni racconta Simone Nera, responsabile commerciale della Casa Vinicola Nera e dell'Azienda Agricola Caven. Giapponesi, americani, canadesi si innamorano della nostra storia e restando ammaliati dalla nostra viticoltura eroica, vengono a trovarci, certi di trovare prodotti di bontà e di qualità. Senza dimenticare gli italiani che, prima di salire verso lo Stelvio, si fermano per scoprire la nostra realtà».

Anche grazie alle collaborazioni con gli alberghi delle zone confinanti come quelli sul Lago di Como, il Wine Bar diventa meta turistica e culturale di avventori che, oltre al gusto e ai sapori inconfondibili, trovano anche un'accoglienza da privilegiati.

«Il locale è aperto da mattina a sera - aggiunge Simone - perché la nostra missione è quella di fare conoscere la Valtellina attraverso un vino di qualità e dei sapori autentici». E l'Azienda Caven Camuna? «Abbiamo chiamato così la nostra Azienda perché all'interno dei nostri vigneti sono stati trovati reperti archeologici appartenenti alla civiltà camuna. Ecco perché stiamo ideando un progetto di sviluppo turistico legato a questi ritrovamenti che ora sono esposti al Palazzo Besta di Teglio. Per ora è stato realizzato un sentiero all'interno dei vigneti dell'azienda, il Sentiero Archeologico Caven». Non a caso il simbolo dell'Azienda Caven Camuna è la Dea Madre che per il popolo dei Camuni rappresentava la fecondità e la laboriosità delle genti.

«Siamo fortunati - conclude Simone - perché soltanto da noi può essere messo a dimora il Nebbiolo delle Alpi, un vitigno che riesce a darci dei vini di montagna che soltanto noi possiamo produrre».

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