Cronache

Il senso della famiglia in tre bare vicine

Il senso della famiglia in tre bare vicine

Uniti nella vita. Avvinti nella morte. Vivien, Nissen, Marisa. Due bambini e la loro madre. Lei li ha uccisi, poi fatalmente si è ammazzata. Una di quelle notizie terribili, più oscure dell'eclissi più buia, che si fa fatica anche solo a leggere. E il pensiero corre a quell'uomo che ora non è più marito e non è più padre, ma è solo con se stesso. Senza più la terra sotto i piedi, nel presepe profanato della Valle d'Aosta. C'era anche lui, Osvaldo Empereur, ancora in piedi dopo lo choc iniziale e il ricovero, davanti ai tre feretri riuniti per l'ultimo saluto nella chiesa di Aymavilles. Si, tutti e tre insieme, due bare bianche e una no, perché il legame di una mamma con i suoi figli non può essere spezzato. Mai. È destinato a durare, anche se in un momento di follia, o di dolore cosi grande da far perdere la ragione, Marisa ha fatto quello che mai un genitore potrebbe anche solo immaginare. Per di più ricorrendo, lei che era infermiera, ad un'iniezione letale, orrore che rimanda ai crimini più cupi ai tempi delle dittature.

Impossibile comprendere. Fantascienza azzardare un giudizio. Il dolore immane che la madre deve aver respirato e' stato la sua punizione, anche se non si può togliere il diritto alla vita a due fanciulli di 7 e 9 anni.

E però il padre defraudato, la comunità mutilata e il parroco angosciato hanno scelto e accolto questa conclusione e un funerale che sconvolge e insieme dà una promessa di pace. Tutti e tre nell'ultimo abbraccio, insieme con il papà smarrito. Il carnefice e le vittime, ma le parole e tutto il lessico scivolano via dalla pelle come un tatuaggio sotto l'acqua.

Una tragedia cosi, senza misura come un pozzo senza fondo, ha trovato nella chiesa di Cristo Re un momento di ricomposizione. Forse effimero, come la retorica di certi riti. Più probabilmente proiezione di un'eternità che comincia ora e ripagherà con gli interessi i due piccoli innocenti volati in cielo.

Di sicuro, quei tre feretri allineati sono e resteranno un punto fermo per chi da oggi è costretto a vivere in un mondo diventato improvvisamente vuoto. E saranno una bussola pure per il Paese, inadeguato come tutti noi, davanti a certi black out senza spiegazione. Il bene che una madre ha fatto e l'amore che ha dato non possono essere cancellati dal male smisurato che ha inflitto a se stessa e ai suoi ragazzi.

Non basta, non può bastare un clic dell'interruttore per dissolvere una famiglia che si è ritrovata nel giorno dell'addio.

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