Cronaca locale

Quei concerti nelle chiese accendono gli organi antichi

«Cantatibus» e «Vespri»: ecco le rassegne di note sacre che in città fanno incontrare i repertori delle tastiere

Quei concerti nelle chiese  accendono gli organi antichi

A Milano ci sono rassegne di grande qualità che vantano una lunga tradizione che potrebbero sembrare un po' meno note al grande pubblico, soprattutto tra i giovani. Prima ragione perché hanno come protagonista l'organo, strumento che viene visto come legato alla musica sacra, considerato - come si dice - un genere di nicchia. Così non è ovviamente.

E infatti a ben vedere «Cantatibus organis» (alla sedicesima edizione) e «Vespri d'organo» (che ha già compiuto i venticinque anni di età) hanno il loro bel seguito anche se, appunto, un po' meno visibile e «rumoroso». Sia la prima stagione sia la seconda sono in corso senza fare troppo clamore, regalando alla città occasioni preziose per incontrare autori meno noti, repertori affascinanti e giganti della storia della tastiera. In ordine di prossimità dei concerti, le prossime date sono queste: per la serie «Cantantibus» a San Simpliciano domenica 25 novembre dalle ore 17 il maestro Maurizio Salerno si cimenterà con musiche di Buxtehude e Bach (ingresso libero); segue il 9 dicembre - in Santa Maria della Passione -: sarà allo strumento Maria Nacy, con musiche di de Cabezòn, Alain e Bach (in collaborazione con la Fondazione Asilo Mariuccia Onlus); anche in questo caso iniziative aperte al pubblico, ticket. E ancora. Al discorso strettamente musicale se ne aggiunge un altro di carattere storico-culturale. Già, proprio così. Perché i luoghi ove vengono proposti questi concerti spesso all'interno hanno strumenti antichi di secoli, veri e propri gioielli della musica, restaurati dopo - a volte - essere stati mollati al loro destino a lungo (ma questo fenomeni riguarda strumenti più periferici). Su questi strumenti preziosi testimoni di un tempo tra arte e preghiera, in passato sono state dedicate iniziative ad hoc. Basti ricordare «Antichi organi-un patrimonio di Milano». Altra manifestazione sull'argomento, più recentemente, è stata «Sonus Organi». Ma vediamo ora alcuni degli strumenti che si possono visitare nelle rassegne prese in considerazione, ascoltando nei concerti musiche di autori da scoprire come de Grigny, Muffatt, Scheidt, ma anche Danksagmuller, Bohm e Merulo, per dirne solo alcuni.

Ecco a Santa Maria della Passione, sulla cantoria alla sinistra del presbiterio, un organo a canne barocco del XVII secolo , con cassa simmetrica rispetto a quella dell'organo in cornu Epistulae, restaurato nel 1985. Lo strumento è a trasmissione meccanica. Spettacolare da vedersi. La Chiesa dell'Annunciata possiede due strumenti di epoche differenti: Organo Costamagna, costruito nel 1967, è il più «antico» poi c'è il nuovo attivato - un Mascioni - a metà della navata laterale di destra: è stato installato nel 2007. Per la sua costruzione, sono stati presi a esempio gli organi barocchi tedeschi. Lo strumento ha la trasmissione integralmente meccanica e due tastiere di cinquanta note ciascuna e una pedaliera dritta di ventinove note. Per chiudere, un primato: l'organo più antico di Milano si trova nella chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, in corso Magenta: del 1554, è ubicato nell'aula delle monache.

Un'opera dell'ingegno di Giovan Giacomo Antegnati, è interamente a trasmissione meccanica.

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