Cronaca locale

Roma, gli attivisti del Baobab ci riprovano: nuove tende per gli abusivi

Gli attivisti del centro Baobab non si arrendono e provano a dar vita a un nuovo accampamento per migranti nella zona già sgomberata la settimana scorsa. Ma i residenti non ci stanno e con le forze dell'ordine li cacciano un'altra volta

Roma, gli attivisti del Baobab ci riprovano: nuove tende per gli abusivi

Rieccoli, ancora una volta. Sono gli attivisti del Baobab, l'accampamento abusivo sgomberato qualche giorno fa nel quale abitavano 132 stranieri, di cui 24 irregolari e destinati all'espulsione. Lunedì pomeriggio, attorno alle 16.30, sono stati i residenti di via Tedeschi a dare l'allarme. Qualcuno stava già montando le prime tende, allo scopo di dar vita a un nuovo alloggio per gli stranieri che non sono stati ricollocati dal Comune di Roma per mancanza di spazi. Prima di chiamare le forze dell'ordine alcuni abitanti, esasperati, sono intervenuti in prima persona per smantellare le tende già allestite dai soliti noti.

Lo avevano promesso: "Resteremo qui, o comunque nei paraggi". E infatti, come scrive il quotidiano Il Tempo, i volontari della Baobab Experience avevano già ricominciato a dar vita all'insediamento abusivo di piazzale Maslax. Un'area che, negli ultimi anni, è stata protagonista di molteplici blitz delle forze dell'ordine e conseguenti sgomberi. Ma la zona, dopo poco tempo, tornava a disposizione di irregolari e sbandati di ogni risma. Lunedì gli abitanti sono scesi in strada per impedire l'ennesima occupazione. Poi sono arrivati gli agenti del commissariato Sant'Ippolito. Prima hanno provveduto a liberare l'area, poi hanno bloccato una station wagon grigia. A guidarla un uomo, che agli agenti si è qualificato come volontario dell'associazione. Aveva con sé decine di tende pronte per essere montate. Gli agenti lo hanno diffidato dal procedere col montaggio dell'attrezzatura.

Contemporaneamente, si sono registrate alcune tensioni tra i residenti e gli extracomunitari in attesa di sistemazione. Come detto, delle 132 persone identificate dopo lo sgombero soltanto 24 saranno oggetto di un provvedimento di espulsione, mentre le altre 108 sono in possesso di un regolare permesso di soggiorno: di conseguenza, non possono essere allontanate dal territorio nazionale. Spiegazione che formalmente non fa una piega, ma che non placa l'ira e la preoccupazione dei residenti. "Quando vengono effettuati gli sgomberi è importante che vengano rimpatriati tutti i clandestini e che sia garantita un'alternativa agli occupanti regolari. Se questi non accettano, che vengano rimpatriati tutti.

Altrimenti, a casa mia, questo si chiama gioco delle tre carte" commenta Fabrizio Montanini, presidente del comitato Beltramelli - Meda - Portonaccio.

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