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L'accusa dello Spiegel all'Afd: "Finanziati da un miliardario"

L'Afd sarebbe stata finanziata da un miliardario tedesco. L'ultima inchiesta de lo Spiegel sui populisti tedeschi

L'accusa dello Spiegel all'Afd: "Finanziati da un miliardario"

L'Afd avrebbe potuto contare sul sostegno economico di un miliardario tedesco. August von Finck, secondo quanto riportato sul prossimo numero de lo Spiegel, potrebbe aver sovvenzionato le attività di Alternativa per la Germania sin dal 2013, quando il partito populista era ancora lontano dal conseguire risultati degni di nota. "Se si accertasse che i soldi arrivavano da soggetti terzi come il signor von Finck - si legge sull'Agi, che ha ripreso l'inchiesta della nota rivista teutonica - , vorrebbe dire che è stata violata la legge che regola il finanziamento ai partiti". Ma il condizionale, per tutta questa vicenda, rimane obbligatorio.

L'Afd si è presentata agli elettori tedeschi poco dopo essere apparsa sulla scena politica, non ottenendo tuttavia un numero di voti sufficienti per poter accedere al Bundestag. Un'ascesa costante, nel corso degli ultimi cinque anni, ha consentito agli euroscettici di Germania di gravitare attorno al 10% dei consensi su media nazionale. La formazione politica in questione, alle elezioni legislative del 2017, si è piazzata sul terzo gradino del podio, dietro solo alla Cdu/Csu e alla Spd. Alcuni analisti politici ritengono che l'abbandono di Angela Merkel, previsto per la fine di questo mandato, possa aprire la strada al trionfo dei sovranisti anche in Germania. É troppo presto per fare calcoli. Soprattutto perché l'Afd è chiamata a risolvere pure una crisi interna, che rischia di produrre un effetto inaspettato: una vera e propria scissione.

Tornando alla vicenda che riguarderebbe von Finck, sull'agenzia citata si legge che "già nei primi anni dell'esistenza dell'Afd, afferma sempre lo Spiegel, von Finck avrebbe finanziato il movimento oggi guidato da Alice Weidel e Alexander Gauland attraverso un commercio d'oro effettuato tramite una propria azienda commerciale". Un "plenipotenziario" del miliardario, ancora, avrebbe avuto un ruolo nella creazione di un quotidiano, che sarebbe poi stato utilizzato per attirare consensi. Poi ci sarebbero soldi donati in vista delle iniziative, che sarebbero arrivati "da una agenzia di Pr di Monaco di Baviera, che ha strette relazioni con Finck e con il suo plenipotenziario Stahl". Ma, come anticipato, è ancora tutto da verificare.

È certo, invece, lo sviluppo di uno scontro tra le correnti più moderate quelle meno inclini al dialogo con l'Unione europea. Non è escludibile, come si legge anche su In Terris, che si tenti un'operazione finalizzata a dividere i primi dai secondi. L'Afd, in sintesi, sembra trovarsi dinanzi a uno spartiacque: i populisti tedeschi potrebbero uscire indenni dalle inchieste che li stanno riguardando, sfruttare il trend del 2017 e giocare un ruolo centrale nello scacchiere politico teutonico, oppure potrebbero essere investiti da una forte crisi politica, che determinerebbe, con buone probabilità, la loro scomparsa da qualsiasi scenario.

Il confine tra il trionfo e il disastro sembrerebbe davvero sottile.

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