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Di Maio, blitz dei vigili: fabbricati tutti abusivi, terreni sotto sequestro

Il sopralluogo certifica le irregolarità edilizie del padre del vicepremier. Che si dice sereno

Di Maio, blitz dei vigili: fabbricati tutti abusivi, terreni sotto sequestro

La conferma arriva nel tardo pomeriggio: i vigili del Comune di Mariglianella hanno sequestrato quatto manufatti abusivi nei terreni di proprietà di Antonio Di Maio, padre del vicepresidente del Consiglio Luigi di Maio. L'inchiesta del Giornale arriva a un punto di svolta alle 18 di ieri. Dopo l'ispezione nei terreni della famiglia di Maio, il sindaco di Mariglianella, Felice Di Maio, annuncia l'esito dei controlli: «Abbiamo riscontrato dei manufatti abusivi all'interno del terreno di proprietà della famiglia Di Maio e sono stati sequestrati. «Dopo una denuncia dei giornalisti - ribadisce - è stato fatto il sopralluogo iniziato lunedì mattina, quando non è stato possibile entrare perché non erano presenti i proprietari. Sono stati convocati e stamattina è stato fatto il sopralluogo e sono stati accertati dei manufatti abusivi. Inoltre è stato rilevato l'abbandono di rifiuti su tre piazzole e anche su questo è stato fatto un sequestro». Tutto sarà notiziato alla Procura della Repubblica nelle prossime ore. Due fascicoli che passano, ora, nelle mani dei magistrati della Procura di Nola. Che dovranno muoversi sia sul fronte dei reati ambientali che su quello edilizio. Sono due fronti caldissimi che aprono ombre sul passato dei familiari del capo politico del M5s. Luigi di Maio, da Bruxelles, è apparso tranquillo: «Per quello che ne so, di quello che è avvenuto questa mattina, c'è stato un sopralluogo da parte dei vigili urbani di Mariglianella, comune di settemila anime in provincia di Napoli, in questa campagna di mio padre dove sono stati posti sotto sequestro alcuni materiali come secchi, bidoni, una carriola, calcinacci, un telo in plexiglass che si usa per coprire i materiali della campagna o del cantiere e si stanno facendo tutti gli accertamenti agli edifici», ha detto. «Sono terreni di mio padre e di sua sorella, mia zia che vive al nord, e tutto quello che dovranno fare lo faranno. Io sono qui e cerco di lavorare per gli italiani», ha aggiunto. Secondo Di Maio, non c'è un fine politico dietro il sequestro: «Penso solo che dopo che ci sono stati articoli di stampa che hanno messo in evidenza alcune preoccupazioni, le autorità, ovvero i vigili di Mariglianella, sono intervenute». Poi nel pomeriggio, è arrivata la doccia gelata. L'inchiesta del Giornale aveva messo in luce un'anomalia: nell'anno 2000, il padre del leader grillino acquista due terreni nel comune di Mariglianella. Dalle mappe consegnate nel database dell'Agenzia del Territorio (ex catasto), Di Maio senior risulta proprietario solo dei due terreni. Ma l'anomalia spunta visionando gli estratti satellitari: nelle due particelle di terreno (1309 e 811) di proprietà della famiglia Di Maio ci sono alcuni manufatti. È difficile stabilirne il numero esatto: a occhio nudo se ne vedono due. È un'anomalia che spinge a porre alcune domande. Perché i dati catastali non coincidono con quelli satellitari? Spunta un altro dettaglio che confermerebbe l'irregolarità: nell'atto di vendita non c'è alcun cenno a fabbricati ma solo a terreni. E poi: l'iscrizione ipotecaria di Equitalia nel 2010 che verte solo sui terreni.

Un'altra domanda sorge spontanea: se fossero esistiti immobili l'ipoteca sarebbe scattata anche sui quelli. Troppe anomalie che hanno spinto i vigili ad effettuare i controlli. Verifiche che hanno confermato in toto l'inchiesta del Giornale. La procedura è chiara: il Comune varerà un'ordinanza di demolizione che dovrà essere eseguita in 90 giorni.

Ma le insidie potrebbero arrivare dal fronte giudiziario con due possibili inchieste.

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