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Bruxelles lascia l'Italia da sola: "Non redistribuiremo i migranti"

Per Avramopoulos la discussione sulla redistribuzione obbligatoria dei migranti è esaurita. Ora si va verso un accordo su base volontaria. Un colpo durissimo per Atene e Roma

Bruxelles lascia l'Italia da sola: "Non redistribuiremo i migranti"

Duro colpo per Italia e Grecia sul fronte migranti. La Commissione europea ha deciso di abbandonare la proposta di introdurre le quote di ripartizione obbligatoria dei richiedenti asilo. Come ha dichiarato il commissario per le Migrazioni, gli Affari interni e la Cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, la discussione sul tema delle ripartizione obbligatorie dei migranti "è completamente esaurita". "Ci possono essere diverse forme per esprimere la solidarietà. La solidarietà deve essere apportata da tutti noi. Ma la struttura principale di questo meccanismo di solidarietà deve essere costruito su base volontaria", ha spiegato il commissario.

La Commissione europea ha preso atto quindi delle difficoltà in seno all'Unione europea sul fronte migranti, ma invece di puntare su un accordo che aiuti i Paesi di frontiera, abbandona a se stesse Grecia e Italia, gli Stati più colpiti dal fenomeno migratorio e che invece hanno sempre chiesto agli Stati Ue un aiuto concreto. Per la Commissione "è tempo di essere pragmatici".

Come spiegato da La Stampa, "Bruxelles propone di approvare, entro inizio 2019, cinque delle nove riforme in cantiere: requisiti per la protezione, condizioni di accoglienza, Agenzia Ue per l’asilo, raccolta di impronte digitali (Eurodac) e re-insediamento". Non ci sarà però la riforma del regolamento di Dublino. E mentre Avramopoulos chiudeva sul fronte ripartizione, apriva invecele porte al Global Compact, lanciando "un ultimo appello" ai Paesi ostili al Patto Onu affinché "ripensino e cambino la loro posizione". Il Global Compact "è nell'interesse dell'Europa, degli Stati membri e di tutti i Paesi direttamente o indirettamente coinvolti nelle migrazioni", ha detto il commissario. Il documento Onu non servirà ad "aumentare l'immigrazione", né costituisce "un invito alla gente a venire in Europa.

Ci aiuterà a ridurre l'immigrazione irregolare",ha concluso Avramopoulos.

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