Cronaca locale

Rogoredo, aggredito un volontario

Minacciato con una roncola mentre ripuliva il boschetto della droga

Rogoredo, aggredito un volontario

Un'aggressione che nulla ha a che fare con lo spaccio. Si è trattato semplicemente di un incontro, trasformatosi in scontro, tra un nordafricano «fuori di testa» e uno dei volontari di Italia Nostra, l'associazione che si prende cura del verde e che cerca di riqualificare il parco per conto del Comune. Il tutto però è avvenuto nel boschetto di Rogoredo, luogo abituale di spaccio di eroina e il volontario, che è stato minacciato, ha avvertito i carabinieri che con tre equipaggi sono subito giunti sul posto in cerca del magrebino, che però è fuggito facendo perdere le proprie tracce.

L'aggressione risale alle 14.45 di mercoledì in via Sant'Arialdo, dove un gruppo di operai stava pulendo e disboscando un'area di cespugli, vicina alla zona dello spaccio. È stato allora che un nordafricano si è avvicinato al gruppo, ha raggiunto uno degli uomini dell'associazione ambientalista e apostrofandolo lo ha accusato (ingiustamente) di avergli rubato il giubbotto. L'altro naturalmente ha ribattuto che con quel furto, se mai c'era stato, lui non c'entrava un bel niente; per tutta risposta allora il nordafricano lo ha spintonato e gli ha mostrato una roncola, intimandogli di andarsene. Mentre alcuni tossicodipendenti allontanavano in malo modo il magrebino, il volontario ha contattato il 112.

I carabinieri, dopo gli opportuni accertamenti e dopo aver raccolto la denuncia del volontario, ieri hanno voluto fare assoluta chiarezza su quanto accaduto in via Sant'Arialdo. Probabilmente anche per rasserenare gli animi di chi ieri ha voluto sottolineare, in maniera sicuramente allarmata ma anche piuttosto polemica, che è la prima volta in oltre un anno di attività che gli attivisti di Italia Nostra subiscono minacce dirette per il loro lavoro all'interno dell'area di bosco alla periferia meridionale di Milano.

In questa storia, seppur non piacevole, per gli investigatori dell'Arma la droga non c'entra. Il nordafricano, infatti, secondo una prima versione (errata) della vicenda circolata in giro, sembrava avesse accusato il volontario di impedire lo spaccio con la sua presenza.

In realtà altri tossicodipendenti che frequentano la zona e che hanno allontanato il nordafricano - pare particolarmente desideroso l'altro ieri di attaccare briga, a ogni costo, con qualcuno - sentiti dai militari hanno escluso che l'episodio possa essere in qualche modo legato allo spaccio.

Si sarebbe trattato insomma dell'iniziativa isolata di un uomo violento e che anche nel boschetto di Rogoredo viene considerato molto, ma molto particolare.

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