Cronaca locale

Gesù sul gommone: presepe pro migranti alla Casa della Carità

Il centrodestra contesta: «Becera propaganda» Pd e Sala si schierano con don Colmegna

Gesù sul gommone: presepe pro migranti alla Casa della Carità

Filo spinato, mani che sbucano dall'acqua a simboleggiare quanti hanno perso la vita negli anni durante le traversate e la Sacra Famiglia a bordo di un gommone arancione. Davanti all'ingresso sbarrato, lo slogan-provocazione: «Per loro non c'era posto». Un'altra volta il presepe diventa uno strumento per lanciare messaggi politici. Quello allestito all'ingresso della Casa della Carità di via Brambilla non ha bisogno di spiegazioni, a ispirarlo mesi fa è stata la vicenda della nave Aquarius. Giuseppe, Maria e il Bambin Gesù diventano una famiglia di migranti, il centro presieduto dal prete vicino alla sinistra, don Virginio Colmegna, contesta la politica anti profughi del leader della Lega Matteo Salvini e il suo Dl Sicurezza. E accende la polemica. «Nuovo presepe immigrazionista anche a Milano - tuona la consigliera del gruppo misto Silvia Sardone -. C'è un chiaro messaggio ideologico, l'ennesimo tentativo di sfruttare simboli del Natale per lanciare messaggi politici e rovinare le nostre tradizioni. Dopo le polemiche dei giorni scorsi in alcune scuole dove si cerca di cancellare il Natale, ora ecco il presepe usato come clava pro immigrazione. Reinterpretarlo per fare politica è squallido». Ma Sardone sostiene che «ormai la Casa della Carità è diventata "strumento" di lotta politica: periodicamente lancia messaggi contro le politiche sulla sicurezza e la lotta all'immigrazione clandestina, è diventata sede privilegiata per convegni e iniziative pro regolarizzazione dei clandestini. Il presepe politico dunque è l'ultima trovata per fare becera propaganda di sinistra e oscurare le nostre tradizioni». Duro anche il capogruppo di Forza Italia in Regione Gianluca Comazzi: «Allestire un "presepe degli immigrati" alla Casa della carità è un'iniziativa sbagliata, frutto di una brutta deriva ideologica. La ricorrenza del Natale dovrebbe unire le persone anziché essere sfruttata per lanciare messaggi divisivi e fuorvianti. Strumentalizzare così la nascita del Signore creare malcontento sia tra fedeli che laici».

Il consigliere Pd Alessandro Giungi difende la scelta e ribatte: «Il presepe in cui una famiglia di migranti è in mezzo al mare su un gommone e viene imprigionata dal filo spinato costringe a interrogarsi sulla Natività e su come migliaia di famiglie in fuga dalla guerra siano abbandonate a sè stesse. È ovvio che non possa che indignare chi ha fatto le proprie fortune elettorali sulla base del rifiuto dell'altro e della demagogia sovranista». Il presepe è ispirato al Vangelo di Luca in particolare al verso «Per loro non c'era posto». «Per noi - spiega Colmegna - un monito a essere quotidianamente luogo di solidarietà aperta e di giustizia, pace e fraternità per tutti».

Sul tema interviene anche il sindaco Beppe Sala: «Mi pare che ci sia la legittima possibilità di esprimersi di tutti, compreso don Colmegna.

Oltretutto non è certo una sorpresa come la pensa don Colmegna, quindi la vedo come una polemica inutile: fa quello nella vita, dà spazio e attenzione a tutti e dobbiamo anche ringraziarlo».

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