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Sei felice? Apprenderai con facilità

Se sei felice è più facile apprendere nuove nozioni, informazioni, abitudini. A dimostrarlo è una ricerca britannica che dimostra il sorprendente legame tra serotonina e processo di apprendimento

Sei felice? Apprenderai con facilità

Chi è felice non ha problemi di apprendimento. È più ricettivo nell’immaganizzare nuove informazioni e nozioni.

A dimostrarlo è il team di ricerca dell’University College London diretto dal neurologo Zach Mainen e pubblicato sulla rivista Nature Communication. La ricerca si è focalizzata sull’effetto sorprendente che ha la serotonina sul processo di apprendimento.

La serotonina è una delle principali sostanze chimiche prodotte dal nostro sistema nervoso. E’ stata scoperta per la prima volta nel 1935 dal farmacologo italiano Vittorio Ersparmer. Molteplici sono i suoi effetti sul comportamento e sulle facoltà cognitive. Regola il nostro umore e una sua carenza nell’organismo provoca repentini stati di depressione e apatia.

Per quanto riguarda l’apprendimento, una grande produzione di serotonina da parte del nostro sistema nervoso è altrettanto positiva. In queste condizioni il nostro cervello risulta più veloce e flessibile nell’acquisizione di informazioni e nozioni nuove. Nel corso della sua accurata ricerca, Zach Mainen si è accorto che quando i neuroni responsabili della produzione di serotonina venivano stimolati artificialmente, attraverso l’esposizione alla luce, la mente si modellava con più facilità e velocità. La serotonina infatti, è in grado di potenziare la plasticità neurale del nostro cervello.

Utilizzando un modello matematico, gli scienziati hanno osservato che gli animali erano in grado di apprendere più facilmente il percorso che conduceva alla ricompensa quando nel loro cervello veniva rilasciata la serotonina. In particolare, hanno rilevato che il tasso di apprendimento, ossia la velocità con cui i topi imparavano le nuove informazioni, è stato modulato dalla stimolazione di questa sostanza.

Alla luce di questi risultati, gli autori ritengono che il trattamento con i farmaci Ssri, antidepressivi che stimolano la produzione di serotonina, potrebbe essere combinato con la terapia cognitivo-comportamentale. Essa migliora le condizioni dei pazienti affetti da disturbi psichiatrici.

Questo trattamento combinato incoraggerebbe i pazienti a cambiare abitudini e apprendere nuove capacità personali e competenze.

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