Cronaca locale

L'autostrada "elettrica" seduce l'Europa

Presentato il tratto elettrificato di BreBeMi: "L'obiettivo è l'impatto zero"

L'autostrada "elettrica" seduce l'Europa

E per una volta l'Europa accoglie l'eccellenza italiana senza storcere il naso. Dalla valle padana a Bruxelles, un viaggio per mostrare al Vecchio Continente come si possano fare investimenti su una tecnologia rivoluzionaria. Attore principale Brebemi, che con l'appoggio di una serie di partner ha dato vita alla prima autostrada totalmente elettrica. Un progetto che punta a diventare un modello di riferimento per tutta l'Europa: «Siamo sulla giusta strada - le parole di Francesco Bettoni, Presidente A35 Brebemi - Il futuro passa da un nuovo concetto di mobilità e noi siamo in prima linea per entrare nel futuro il prima possibile».

L'obiettivo è avere un'applicazione pratica della tecnologia in termini di economia circolare: «Per la prima volta siamo a Bruxelles a presentare questo progetto che qualcuno ha definito di rivoluzione copernicana - ha proseguito ancora Bettoni - ma l'obiettivo è più ampio; vogliamo dimostrare all'Europa che gli italiani sanno fare sistema». Un progetto, ma anche uno snodo importante verso il futuro: «In tre anni ci sarà lavoro per 3.000 persone, grazie ad investimenti che denotano l'importanza strategica per l'economia della bassa Lombardia della nostra autostrada. L'obiettivo non è fermarci all'elettrificazione, ma fare in modo che i mezzi pesanti possano in cinque anni andare in autoguida sulle nostre strade».

Per ora si parte con sei chilometri elettrificati tra le uscite di Calcio e Romano di Lombardia tramite pantografi e sensori, con l'intento di rendere tutta la Brebemi a emissioni zero. Il passo successivo sarà un'autostrada ad economia circolare con la produzione di energia elettrica attraverso pannelli fotovoltaici lungo la tratta. In questo quadro s'inserisce la collaborazione con il Politecnico di Milano e la Bocconi, che saranno chiamate ad analizzare aspetti tecnici ed economici per trovare un business model che possa funzionare.

Un'iniziativa che sposa in pieno il documento del vicepresidente all'Unione dell'energia Maros Sefcovic e del commissario al clima Miguel Arias Canete, che reclamano un'Europa a impatto zero entro il 2050: «I costi? 200 milioni per 50 km di autostrada», ha rivelato il presidente Bettoni. Il progetto vede coinvolte anche il CAL (Concessioni Autostradali Lombarde), Regione Lombardia, Politecnico di Milano, Scania e Siemens: «Un lavoro che porta l'Italia e la Lombardia ad assumere un ruolo centrale tra gli stakeholder internazionali che cercano soluzioni serie e tecnologicamente mature per risolvere le gravi problematiche connesse all'inquinamento dell'aria», ha affermato Gianantonio Arnoldi, ad di Concessioni Autostradali Lombarde.

Un quadro nel quale anche le aziende produttrici di veicoli pesanti si dichiarano pronte a fare sistema: «Serve un approccio rivoluzionario al tema della sostenibilità, concepibile soltanto lavorando insieme, a livello di ecosistema» ha evidenziato Franco Fenoglio, Presidente e ad Italscania.

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